I contributi sono nati in due momenti distinti: all’inizio del progetto si è cercato nell’ambito delle prime letture di rispondere alla domanda „Quando ti sei sentito straniera/-o?“, mentre nella fase finale si è chiesto ai giovani di esprimere la propria opinione personale acquisita durante gli approfondimenti e l’elaborazione dei materiali didattici in classe, riflettendo primariamente sul valore di tale letteratura ai fini dell’integrazione.
In conclusione al progetto il professor Sala pubblicherà un’antologia contenente i 15 racconti, particolarmente significativi ed emblematici, scelti per il laboratorio, arricchiti ognuno da un apparato didattico di schede culturali e operative, ormai sperimentate, ad uso di altre/-i insegnanti svizzeri e italiani che volessero affrontare l’appagante tematica sui banchi di scuola.
Prof. Giancarlo Sala, Coira, Svizzera
Da bambino la cosa che mi faceva veramente sentire straniero era quando con la scuola facevamo delle gite in montagna e tutti erano contenti di andarci, tranne me. Tutti sapevano i nomi delle montagne, delle piante e dei fiori, tranne me.
Tanti pensano che gli stranieri stiano sempre insieme in un gruppo per sentirsi forti e uniti, lontani dal pericolo di affronti xenofobi, ma non è così; purtroppo il razzismo c’è anche tra gli stranieri stessi.
Comunque, in fin dei conti, casa mia è metà in Svizzera, dove sono cresciuto, e dove mi trovo benissimo.
JAD C.
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