Filippo Caccamo (monologhista e comico) ha fatto tappa, il 10 maggio, al bar Blah Blah (Via Po, 21) di Torino per esporre il suo libro “Vai tranquillo”, incentrato sugli agi e i disagi di uno studente universitario.

Il libro vede come protagonista uno studente universitario, il cui disagio sale dopo l’abbandono dei suoi amici (poiché loro laureati e lui no): ciò porta il lettore a percepire lo stesso sentimento di solitudine provato dal personaggio principale, avvicinandolo al contesto e alla lettura in generale.
Il messaggio principale, però, è il seguente: nella vita universitaria è necessario distaccarsi dall’ansia che essa produce e, soprattutto, essere più felici e positivi.

Dopodiché, data una breve introduzione del suo libro ed essendo un uomo di spettacolo, Filippo incalza un colloquio con i presenti…

  • Nel scriverlo, ti sei ispirato alla tua esperienza?

In parte tutto autobiografico, poiché anche la prima volta che scrivo un romanzo, ma che rispecchia abbastanza la vita di tutti noi: questa caratteristica viene conferita al libro soprattutto per la realtà delle vicende, come la ripetitività di determinate situazioni all’interno dei capitoli (cosa assai comune nella vita di un universitario).

  • Quanto tempo hai impiegato a scriverlo?

Poiché rendo tantissimo (e meglio) sotto pressione, ho incominciato a due mesi e mezzo (tra sessioni e tour) dalla deadline, consegnandolo quella stessa mattina, anche se inizialmente avevo dei dubbi: infatti, reputavo che scrivere un libro fosse troppo pretenzioso (soprattutto per me che sono un comico).

Per quanto riguarda il rapporto tra lui e ciò che produce, Filippo si definisce “ipercritico” nei suoi confronti: qualità, questa, che ovviamente (oltre a dare il meglio di sé) gli fa onore e mostra quello che è semplicemente, cioè simpatico e divertente, al punto di non avere commenti negativi né haters.

Conclude, infine, augurando il meglio a tutti i presenti spronandoli, anche, a cambiare (se necessario) ed a non abbandonare hobby e quant’altro semplicemente per proseguire gli studi.

 

Samuel Kapllanaj, Vanessa Conterno e Leonardo Perdomo, Liceo Scientifico A. Volta