L’uomo e l’agricoltura. Questo è il tema attorno al quale si è svolto l’incontro con Vandana Shiva, importante scienziata ambientalista indiana, mediato da Massimo De Bortoli.
La conferenza si è incentrata sull’importanza della produzione agricola a livello locale, denunciando le grandi catene, che producono e distribuiscono cibo di bassa qualità, dando vita ad una concorrenza sleale.
E’stato molto interessante come l’autrice di “Earth democracy” abbia ripercorso la storia dell’India, a partire da Cristoforo Colombo, passando attraverso il periodo di colonizzazione spagnola e inglese, le ribellioni degli agricoltori guidati da Ghandi, fino ad arrivare ai giorni nostri. Oggi infatti il neocolonialismo produce effetti altrettanto devastanti: il tentativo, ad esempio, da parte della Monsanto, importante azienda agricola, di imporre l’utilizzo delle proprie sementi e dei propri prodotti.
“Noi reagiremo e non daremo via il nostro riso”, queste le parole forti ed autorevoli, con cui la scienziata lancia un appello a “tutta la cittadinanza planetaria”, per cercare di combattere la globalizzazione, pericolo incombente dei nostri giorni, che può essere sconfitto attraverso la promozione delle piccole produzioni locali e il consumo di prodotti biologici: “l’economia locale è il cuore dell’identità” di un popolo ed è forse l’unica in grado di garantirne la sopravvivenza.
– Elisa Ferro, Beccherle Filippo
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