Un ragazzo di 11 anni con quel dolore al petto, una morsa alla gola, un peso sullo stomaco che lo bloccano nel rivelare la sua scelta futura. Poi, in una calda giornata di agosto, sul punto di calciare un rigore al portiere, sviene e al suo risveglio capisce. Capisce che l’inquietudine di quell’idea svanisce e trova coraggio: “Voglio fare il prete” rivela al padre. E subito quel fisico dolore di oppressione ora si trasforma in inquietante piacere dell’anima. Si spoglia dell’incertezza che lo avvolgeva vestendosi di un’inquietate orgoglio. Ma dopo 5 anni di seminario, tre mesi prima del voto, ci ripensa. il corpo cresce, e l’appetito carnale che si era promesso di non soddisfare ora si ripresenta con impatto violento. Ma la paura di dover rinnegare ciò in cui ha creduto finora non deve prevalere. Non si può amare la carne più di chi l’ha creata.
Così Marcello Fois racconta l’inquietudine nell’incontro della Mappa dei Sentimenti in cui gli scrittori cercano di interpretare attraverso una loro storia le differenti emozioni. Paura, estasi ,doloroso piacere, stranezza , incomprensione, concupiscenza emergono da Fois che, con straordinaria bravura, riesce plasmare un qualcosa di astratto e incomprensibile persino per chi lo prova. Raccontare cosa succede dentro lo scrittore è il segreto di suscitare inquietudine. Per spiegare meglio si affida a Kafka nel racconto “Undici figli” dove un padre rivela di simpatizzare di più per l’ultimo della prole, proprio perché ha quell’inquietante debolezza che lo rende più forte degli altri.
Fois, poi, si sofferma sull’inquietudine che emerge nella letteratura. Oggi giorno la stra grande maggioranza degli scritti suscita in noi o la più completa indifferenza o l’effimero interesse dei quindici minuti. Ma c’è anche l’inquietudine che affascina e sconvolge. “Questa provoca movimento e il movimento è vita”. Un qualcosa senza tale emozione genererebbe inerzia e quindi morte. “ La letteratura non è vita senza inquietudine”.
Lo scrittore ci mostra le molteplici facce di questo così ambiguo sentimento ammaliando il pubblico presente in sala e denunciando la scarsa capacità, al giorno d’oggi, di lasciare un’ impronta INQUIETANTE nel mondo dei libri. “ I romanzi che non suscitano inquietudine saranno già morti ancor prima dei loro autori e senza tale non cambieranno il mondo. Se non si cambia il mondo, si rinuncia alla scrittura”.
Sara Gurizzan;
Liceo M. Grigoletti Pordenone
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