Dimentica tutto, noi siamo in esilio.”

Shady Hamadi, giovane italo-siriano, è stato allontanato per la seconda volta dal suo Paese e da sempre si batte per instaurare un dialogo tra Siria ed Europa.Il suo desidero è quello di raccontare e far conoscere alla società occidentale la Siria, che, dopo quarant’anni di dittatura, tutt’ora non gode della libertà, costringendo i giovani a scappare per non imbracciare le armi. Oggi 6 milioni di siriani sono profughi e 5 milioni sono sfollati. Costoro, piuttosto che chiedere il perché di ciò che sta succedendo a Dio, dovrebbero chiederlo ai 7 miliardi di individui che conoscono la situazione, ma non agiscono. L’Occidente infatti dovrebbe essere un punto di riferimento e di fiducia per il mondo arabo.

Vivere in Siria oggi significa avere il terrore di essere attaccati da un momento all’altro, sentirsi abbandonati e dimenticati dal resto del mondo, scambiare fuochi d’artificio per bombe. Perciò bisogna affrontare la realtà e guardare in faccia questo orrore.

                                                                                                                                                                                                                      Irene Fortini, Arianna Poli, Andrea Righi

Liceo Ariosto