I libri parlano – non solo con il lettore, ma anche fra loro. Come Addio Fantasmi di Nadia Terranova e Idda di Michela Marzano, due romanzi usciti a pochi mesi di distanza che, inaspettatamente, hanno più punti in comune di quanti si potessero immaginare. È dunque per rendere esplicito questo dialogo che il 21 febbraio scorso le due autrici hanno incontrato i ragazzi del progetto Galeotto fu il libro… del Liceo Ariosto al Teatro Boldini di Ferrara. Il rapporto con il dolore, con il passato e con l’amore sono stati i temi centrali della conversazione, che ha visto le autrici condividere opinioni e punti di vista talvolta contrastanti con quelli di Ida e Alessandra, le due protagoniste.

Il passato complesso che le due donne cercano di seppellire in realtà non passa mai. Anzi, è necessario fare i conti con il proprio dolore e nominarlo perché questo cessi di agirle e dia loro la possibilità di instaurare una conversazione distesa con i ricordi. Questa è la consapevolezza che le due protagoniste raggiungono alla fine del loro viaggio nel passato, iniziato proprio per porre rimedio a un presente che rifiuta il lutto e il vissuto ma che impedisce alla nuova vita di iniziare davvero.

Il rapporto conflittuale con le figure genitoriali si sviluppa nei due romanzi in maniera differente e influenza il legame delle due donne con la sofferenza. Sia Ida che Alessandra allontanandosi dal passato si separano anche dalla famiglia, che ritengono in qualche modo colpevole – o del lutto o di averlo elaborato troppo in fretta. In realtà il dolore non è unico, divide le persone e si prende lo spazio e il tempo che vuole, e non nominarlo non lo annulla – anzi, lo amplifica.

In questo quadro di conflitti e divergenze, il solo a salvare è l’amore. L’amore in tutte le sue accezioni, che per quanto complesso e atipico è l’unica soluzione al dolore e alla perdita. È infatti l’amore che sopravvive al lutto, che riconcilia, che resiste anche quando tutto il resto sembra perso. È ciò che ci permette di riconoscere e accettare l’altro per ciò che è, di riconoscerci e accettarci per ciò che siamo stati, per ciò che siamo e per ciò che saremo. L’amore è tutto ciò che resta anche quando un’intera identità è distrutta ed è ciò che serve a ritrovare una nuova individualità.

È questo il fil rouge dei due romanzi, che scavano nell’interiorità di ognuno di noi, per portare alla luce nuove consapevolezze e emozioni.

Martina Piscitelli, Liceo Ariosto