“Sono passati 12 mesi dalla tragedia dei naufraghi di Lampedusa, ma si stima che, da allora, siano morte otto persone al giorno.” Con queste parole agghiaccianti inizia la conferenza al Teatro Comunale di Ferrara. Introdotta e moderata da Luciano Scalettari, vede come ospiti Ferruccio Pastore, direttore di Fieri, Emanuele Pollio, ministro degli affari esteri, e Aurélie Ponthieu, rappresentante della Mfs belga.

La lista di dati continua ad emergere, ammutolendo la sala di spettatori, dalle parole pronunciate da Pastore: nel 2014 solo in Italia si calcolano 130mila immigrati giunti sulle nostre coste, non dando stime precise sul numero di vittime. Definisce questa come un’immigrazione forzata in quanto le guerre che devastano il paese costringono i suoi abitanti a cercare rifugio. Ogni anno i flussi migratori crescono notevolmente, perché l’Europa non fa niente?

Qualche anno fa dittature, condannate dalla maggioranza, aiutavano l’Italia a controllare i “traffici di uomini”.

Aurélie a riguardo pone un’interessante osservazione: chi viene è perché ha bisogno di protezione e se prendono il mare, rischiando la vita, è perché non hanno un’alternativa. Perciò si dovrebbero aprire strutture, riservate a queste persone, finalizzate nel curare non solo mali fisici ma soprattutto psicologici. Ha aiutato a garantire la salvaguardia in mare e ad arrestare coloro che lucrano sul traffico illegale di migranti il Mare Nostrum. A sostegno vi è l’affermazione di Pollio: “ammonta a 90mila il numero di vite salvate grazie a questa operazione”.

In risposta alla provocazione contro l’Unione Europea c’è la speranza che la consapevolezza e la solidarietà stiano crescendo portando così più equilibrio nella gestione delle frontiere.

Ilaria Ferraresi

Giulia Giacomino