Oggi venerdì 16 settembre, insieme a diverse scuole del pordenonese, abbiamo avuto piacere di ascoltare tre intellettuali italiani riuniti per confrontarsi sul tema:raccontare la poesia del 1900 e le emozioni da lei suscitate. I saggisti Roberto Cordero, Herman Grosser, ed il poeta Davide Rondoni ci hanno illustrato alcune loro ipotesi riguardo la inefficacia della didattica odierna e hanno proposto alcune differenti soluzioni. Il professore Roberto Cordero approfondisce come i docenti si pongano davanti alla vastità del programma di italiano affrontato nell’ultimo anno liceale; non è necessario essere enciclopedici afferma, e trova una soluzione nel suo manuale intitolato:” Al cuore della letteratura”. Sfogliando tutta l’immensità letteraria, per i secoli lontani è stata privilegiata la scelta di autori e opere paradigmatiche, che hanno dato origine alle varietà letterarie. Petrarca (paradigma) -> lirica -> Leopardi. Per la letteratura contemporanea l’approccio è stato ” eminenza storica”, ovvero gli autori sono stati scelti in base alla loro importanza culturale nel secolo. Dà importanza alla passione stessa dei professori che leggendo le proprie opere preferite influenzano il rapporto degli studenti con i testi.
Herman Grosser, condividendo parzialmente la tesi di Roberto Cordero, ci avvicina ad una realtà letteraria angosciosa, i cui soggetti sono i professori colpiti dalla sensazione di impossibilità a raggiungere la totale cultura storica della letteratura. Grosser, allarga maggiormente il dibattito responsabilizzando gli allievi che dovrebbero approfondire la propria cultura autonomamente e secondo i propri piaceri, rifacendosi al filologo e critico letterario Pier Vincenzo Mengaldo : ” È bello che i propri contemporanei si scoprano fuori dalla scuola”. Davide Rondoni infine ha stravolto la quiete letteraria prima instauratasi portandoci la sua visione personale di Poeta della situazione letteraria, non trovando un problema semplicemente nella tempistica della didattica come i precedenti; percepisce un errore sostanziale nel metodo scolastico che a suo parere dovrebbe essere stravolto e radicalmente modificato. Vedendo nell’uso della letteratura un modo per non lasciare l’ultima parola al nulla, offre una sua interpretazione del ruolo del docente. Arrivato alla conclusione di proporre una letteratura facoltativa nelle scuole,ovvero di proporre un percorso letterario non obbligatorio ma neanche autonomo; per letteratura facoltativa, il poeta intende dunque, un esperimento che si avvale di un insegnante che, avendo curato con i suoi allievi l’approfondimento di alcune poesie per sei mesi, deve porre ai ragazzi una domanda: continuare o non continuare a studiare la letteratura? Alla luce delle risposte l’insegnante dovrà continuare il proprio corso oppure lasciare la classe.
Lorenzo Bonasia Liceo classico Vittorio Alfieri Torino, Alice Pittau Liceo M. Grigoletti Pordenone
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