Il giocattolo è uno strumento per crescere, un oggetto che racconta una storia e che nasconde una scienza: con queste parole apre l’incontro Davide Coero Borga, autore del libro “La scienza del giocattolaio” in cui descrive e racconta la storia di 32 giocattoli diffusi e amati in tutto il mondo.  

In questo manuale sono svelati i segreti di alcuni tra i giocattoli più diffusi come le Barbie, le macchinine ed i Lego dei quali vengono raccontate molte curiosità attraverso giochi divertenti per poter appassionare e avvicinare i piccoli alla scienza.

Perché proprio questa è l’idea da cui nasce il testo:  dietro ad ogni giocattolo si nascondono principi scientifici.

Grazie al laboratorio di creatività, lo scrittore ha intrattenuto bambini che si sono molto divertiti insieme ai genitori, tornati bambini con loro.

Davide, che collabora con Area Onlus, un’associazione fondata nel 1982 a Torino con l’intento di sostenere le persone colpite dall’handicap, nell’incontro ribadisce che anche i giocattoli  possono essere in un certo senso “handicappati”: per esempio la Barbie, che non può muovere le dita, le ginocchia e i gomiti, oppure la palla che si muove solo se qualcuno la lancia.

“I giocattoli non potranno mai sostituire un essere umano, essi infatti non si possono muovere e non possono provare sentimenti” conclude così Davide, che si definisce un uomo con la curiosità di un bambino e le competenze di uno scienziato.

Ariel Vultaggio, Giorgia Montefusco e Sara Tormena, SMS Caduti di Cefalonia