Oh Harriet! (Giunti), spin-off del precedente libro Oh, freedom, è il titolo del nuovo romanzo di Francesco D’Adamo che racconta la storia vera di Araminta, soprannominata Minti, un personaggio straordinario nato in Alabama, che ha dedicato la vita intera alla lotta per la libertà e per l’uguaglianza tra bianchi e neri nel sud degli Stati Uniti.
Una bambina piccola e fragile, alta solo un metro e 40, con una salute malferma dovuta ad un brutto colpo in testa rimediato un giorno all’emporio, quando la guardia bianca di una fattoria vicina aveva deciso, senza nessun apparente motivo, di scagliarle addosso il peso di una bilancia.
Questa era la giovane Araminta, l’alba di quella che sarebbe diventata la grande Harriet Tubman, la Mosè dei neri.

”Si può dire no al padrone, si può diventare più grossi e più potenti di lui”, questo ha imparato Harriet dalla madre il giorno in cui si rifiutò di veder vendere suo figlio.
Araminta, diversamente dagli altri schiavi, capisce che la schiavitù non è naturale, è contro il volere di Dio e inizia così a pianificare la sua fuga, che avverrà dopo 12 anni di preparativi. Durante il suo primo viaggio, sostenuta dai molti neri che abitavano le fattorie lungo il percorso dall’Alabama al Nord, concepisce l’idea della Underground Railroad, che sarebbe poi diventata la strada percorsa da migliaia di fuggiaschi alla ricerca della salvezza.

Una volte raggiunta Philadelfia, e quindi la libertà,  si rende conto di non essere soddisfatta perché deve salvare anche tutti gli altri schiavi.  “Io non ho mai lasciato indietro nessuno”: questo sarà il suo motto. Da quel momento Araminta diventerà Harriet, guida e  punto di riferimento degli schiavi, accendendo in loro la scintilla della libertà.

Per Francesco D’Adamo non esiste “la libertà”, ma questa parola ha sfumature diverse. “Anche noi che pensiamo di essere liberi a volte abbiamo delle metaforiche catene come la schiavitù rispetto alla tecnologia o rispetto a bisogni indotti dalla pubblicità.”
L’autore preferisce scrivere romanzi che raccontano storie vere rispetto a quelli di pura finzione. Il romanzo è un bel modo di raccontare la realtà, per districarsi nel mondo complesso in cui si vive.
D’Adamo, bravissimo con le parole, riesce a coinvolgere tutto il pubblico dimostrando l’attualità delle sue storie anche se sono ambientate nel passato.

Andrea Scolaro, Aurora Fresia SMS Caduti di Cefalonia

Emanuela Infante, tutor Fuorilegge Liceo Germana Erba