Da bravi aspiranti reporter in trasferta da Torino, affascinati dalle strade antiche di Pordenone e dalla gente che le abita, ci siamo chiesti che effetto facesse agli stessi friulani vedere la città cambiare durante i giorni del festival. Cosa li entusiasma di più della manifestazione culturale? Come cambia la città indossando il vestito giallo? Linda, una studentessa, e Giada, un’impiegata di Trieste, ci hanno detto di essere grate a Pordenonelegge per aver dato loro la possibilità di vedere così tanti autori e di conoscerli personalmente, mentre Laura, insieme ai suoi alunni di dodici anni, ha aggiunto che è fantastico che quest’occasione sia data anche ai bambini e ai ragazzi, grazie agli innumerevoli eventi organizzati apposta per le scuole. Un “Angelo Custode”, come del resto un libraio dietro la sua bancarella, ha descritto la gialla allegria che pervade le strade e impregna l’aria, migliorando l’umore e accrescendo la cordialità degli stessi pordenonesi. La vox populi, in conclusione, raccogliendo le emozioni di adulti e piccini, ci ha fatto capire che il più grande regalo del festival è quello di aprire la mentalità di chi a Pordenone ci vive e di chi, come noi, ci è capitato quasi per caso.

Redon Kodheli e Alessandra Sacchi del liceo Alfieri di Torino