Giardino. La parola può non dire niente, come può dire tutto; esistono diversi significati, ognuno dei quali ha una maggiore o minore importanza, ognuno dei quali può trasmetterci sensazioni nuove e uniche.

L’autore Paolo Pejrone, accompagnato dalla sua allieva Anna Regge, ha spiegato che cosa significa per lui tutto il mondo presente nel proprio giardino. Nel giorno di chiusura della XXIX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, l’autore è venuto al Lingotto Gallery per presentare il proprio libro “Un giardino semplice”, da poco nelle librerie ed edito da Einaudi. L’aggettivo “semplice” rappresenta, però, una contraddizione, in quanto il micromondo, nel quale è immerso tutti i giorni, è vasto e immenso, poiché ospita un’armoniosa e graziosa convivenza.

“Il giardino è un’assemblea di amici stretti che non tradiscono mai e che ti aiutano ad andare avanti”. La visione matura dell’arte del giardinaggio è grande compagna di viaggio dello scrittore, che da tutta la vita si è immerso in questa realtà, ed è proprio la ragione che lo ha convinto a scrivere un altro libro, l’ultimo di molti.

Ma da come è nato il libro? Pejrone, inizialmente, era alquanto pessimista nei confronti dell’idea di pubblicare un libro, un altro di molti, ma, sotto  grande insistenza dell’editore, ha preso carta e penna e ha iniziato a scrivere i frutti dell’esperienza che i proprio 75 anni gli avevano consegnato. Egli, inoltre, considera la quotidianità del proprio giardino come la chiave che gli permette di non sentire la vecchiaia.

“Il giardino privato può essere un convivente di vita, ci si può crescere insieme”. Le piante sono i migliori amici e fratelli dell’autore, capaci di trasmettergli tutta la loro forza, vivacità e affetto. Ogni giardino ha una storia: ci sono piante rubate, regalate, comprate, che ci ricordano una persona, un evento, un sentimento.
Pejrone ha creato il libro anche per rappresentare il futuro e per rendere il giardinaggio patrimonio di tutti; egli lo ha trasformato da fatto destinato solo ad un’élite, a “fatto pop”.
“Il giardinaggio è un gioco, che ha bisogno di pazienza e dei giusti tempi; a differenza della società odierna, non capace di aspettare”.

Margherita Mautino e Vittoria Hary

Liceo classico Vittorio Alfieri di Torino