Adotta uno Scrittore – Primo incontro
Ventisei ragazzi catapultati in una dimensione alternativa, in un vortice di esperienza tanto forte da riunire i pensieri della storia moderna e antica in una breve discussione sul più grande potere in mano a ogni uomo: la capacità di leggere e scrivere. È stato questo il primo contatto di una classe del terzo anno del Liceo Classico dell’Istituto Sociale di Torino con la mente e le parole di Pietrangelo Buttafuoco. Il 19 febbraio abbiamo infatti avuto l’occasione di incontrare il noto scrittore e giornalista catanese e con lui ci siamo trovati a dialogare sull’importanza della lettura nella società di oggi.
Abbiamo così potuto riflettere insieme sul significato della mitologia e delle tradizioni orali dei vari popoli, che si arricchiscono di generazione in generazione, partendo da un’esperienza personale dello stesso autore, che ci ha raccontato il ruolo fondamentale che quel bagaglio di storie ha rivestito per quella che in seguito sarebbe stata la sua scelta professionale.
Ad accompagnare le parole dell’autore la profonda voce di Vincenzo Pirrotta, importante personalità del panorama teatrale italiano, attraverso il quale siamo stati trasportati indietro nel tempo, a quando i grandi tragici davano forma alla visione del mondo della società ellenica e narravano le sventure dei più noti personaggi di Eschilo, Sofocle o Euripide. In questo clima si è sviluppata la nostra cultura, che ha influenzato l’immaginario collettivo, e scrittori di oggi come Pietrangelo Buttafuoco, che in questa lezione ha cercato di trasferire anche in noi quell’interesse che era sorto in lui alla nostra età.
“Siamo un ammasso di male che cade e dimentica, dimentica e cade, vivendo nella nostalgia”. È ciò che siamo ma, come dice il nostro autore, allo stesso tempo è ciò che non vogliamo diventare: siamo uomini e donne, buoni e crudeli, fragili e coraggiosi, con grandi doni che dobbiamo saper apprezzare, saper sfruttare per non vivere di rimpianti.
Siamo uomini in quanto esseri dotati della parola “che ha il fine di frantumarsi per poi ricomporsi in qualcosa di magnifico e unito”, che non può finire nel “buio”. Non permettiamo che l’oscurità delle abitudini e della noia offuschi quella luce che ci rende liberi di esprimerci e di sentire l’opinione degli altri, che rappresenta il nostro passato, presente e futuro; continuiamo a leggere con i nostri occhi le pagine di un libro, lo sguardo di un amico, tutta l’arte di una rondine che accompagna l’arrivo della primavera: il mondo.
Certamente un’esperienza fantastica, ma potevano esserci dubbi? Quando ci si confronta con uno scrittore come Pietrangelo Buttafuoco non si può che rimanere stregati da quello che si ascolta durante le ore passate assieme.
La prima lezione è stata a dir poco trascinante; accanto allo scrittore, infatti, è subentrata la figura di un suo amico attore, che ha interpretato in classe alcuni dei pezzi più famosi della tragedia greca, in modo sublime, per riflettere su temi importanti come la scoperta di sé, il viaggio, la rivolta, l’innamoramento, che possiamo considerare alla base di tutta la nostra civiltà. Naturalmente queste letture sono state pensate per accompagnare un discorso sui modelli letterari formativi per l’autore, facendo, appunto, un excursus sull’antica Grecia. Come potevano d’altra parte mancare i classici di questa magnifica nazione nella formazione di uno scrittore e giornalista siciliano, che affonda le sue radici nella cultura della grande civiltà, capostipite di tutte quelle moderne?
Quello che maggiormente ha colpito la classe è stata l’umiltà e l’apertura dimostrata da un uomo che ha molto da insegnare sull’arte della scrittura e della dialettica a giovani come noi, futuri uomini e donne di una civiltà che sta sempre più smettendo di essere tale per diventarne un semplice, piatto e costante surrogato.
Lavinia Cafaro ed Edoardo Rovetta
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