Cosa colpisce l’attenzione di un pubblico di adolescenti mentre assistono all’incontro con uno scrittore?

Gli studenti sono quelli di una classe del Liceo Ariosto di Ferrara. Lo scrittore è Fabio Geda che venerdì 20 aprile ha discusso con loro del suo ultimo romanzo “Anime scalze”.

E queste sono le parole del libro e del suo autore che più li hanno colpiti.

Ci sono due modi in cui gli adolescenti possono crescere: o i genitori li lasciano andare avanti perché vedano loro stessi i rischi della vita o i genitori vanno avanti perché conoscono già la vita. Ma io credo che genitori e figli debbano andare avanti insieme, mano nella mano. (Valentine)

L’aggettivo scalze può rimandare sia al pericolo sia alla libertà. Camminare a piedi nudi ti può dare un senso di benessere, ma c’è sempre il rischio di sbattere con il mignolo.  (Emanuele e Viktoria)

Il mio romanzo è un libro sull’essere fratelli e sorelle, anche nel senso di amici intimi. (Emma)

Ma se una persona cui vuoi bene si sta facendo del male che cosa si fa? E’ ancora libera di fare quello che vuole? E se il male schizza come fango su di te e sulle altre persone  che gli vogliono bene? Come definire “male”? E come “libertà”? (Margherita)

Ai casini c’è sempre rimedio. Quasi sempre. (Filippo S.)

I figli hanno l’incredibile capacità di saper perdonare i genitori per non saper fare i genitori. (Federico)

La letteratura si può permettere di giocare con luoghi colorati e immaginati. Tutto ciò fa parte della magia della letteratura. (Luca)

 Ha detto: “Non sempre quando si prova si riesce”. Ho detto: “ Fare o non fare. Non c’è provare”. (Ilaria)

Ognuno di noi ha una parte più chiara e una più scura. Non prevale una di queste, ma tocca soltanto a noi scegliere da quale parte stare. (Ginevra)

Pubblico da 11 anni. Ho sempre scritto per me, scrivo romanzi che io vorrei leggere. (Nicolò)

Dire qualcosa che nessuno ha mai detto è impossibile. Noi però riprendiamo quelle storie per rimetterle in circolo. (Marco)

Non ho voluto inserire nel romanzo la scuola perché penso sia un argomento troppo complesso e importante e  non volevo concentrarmi su quello.  (Carlotta)

Il lavoro di noi scrittori è nulla in confronto a quello che deve fare la mente del lettore. (Mario)

 

Classe 2 F Liceo Ariosto – Ferrara