Oggi 12 maggio 2019 si è tenuta la cerimonia di premiazione per il vincitore del Premio Strega Europeo che ha avuto luogo nella Grande Sala del Circolo dei lettori, in via Giambattista Bogino, 9.

Non è la prima volta che i finalisti di questo prestigioso premio letterario – il più importante sul suolo italiano – si riuniscano in questa sala prestigiosa. A spiegarcelo è il direttore del Circolo che ha condiviso con i presenti tutta la sua gratitudine nel poter ospitare per la seconda volta consecutiva la consegna del premio e nell’aver stretto un solidissimo rapporto con il Salone Internazionale del Libro. Non a caso l’evento rientra nel calendario del Salone Off in quanto il tema prediletto da entrambe le parti è l’Europa ed il suo futuro in questi giorni di maggio.

Prima delle presentazioni ufficiali, la presentatrice ha ritagliato un emozionante lasso di tempo per commemorare la scomparsa di Antonio Megalizzi, il radiofonico morto nell’attentato di Strasburgo avvenuto l’11 dicembre 2018. In suo onore è in elaborazione una fondazione che propone formazione ai giovani studenti sull’Europa, che cos’è ed in cosa può migliorare.

Ma chi sono i  cinque grandi  finalisti ospiti? Va detto che come requisito c’è stato quello di aver già precedentemente vinto il premio più importante in ambito letterario del paese di provenienza. Insomma uno scontro tra eccellenze. Per giudicarli è stata istituita una giuria formata da vincitori e finalisti delle scorse edizioni, condizionati comunque dai voti di altri direttori editoriali onorevoli.

Il primo candidato è David Diop nato in Francia, ma cresciuto in Senegal che ha scritto il romanzo ‘ Fratelli d’anima’. La storia racconta le condizioni disumane dei tiratori senegalesi reclutati dall’esercito francese durante la prima e la seconda guerra mondiale.  Senza distinzioni  venivano rappresentati come mostri armati di machete dalla propaganda tedesca e francese per motivi completamente differenti certamente. Superfluo dire che è presente una forte denuncia della guerra e dei suoi orrori.

Il secondo candidato è la scrittrice irlandese Catherine Dunne la quale ha scritto ‘ Come cade la luce ‘. Il romanzo percorre il viaggio di una famiglia che deve fuggire dall’invasione turca sull’isola di Cipro. Si è ispirata molto ai miti familiari greci e romani perché la gelosia, il desiderio e l’avventura sono temi ancora molto contemporanei. Concetto che le fa onore è l’idea che la letteratura debba dare voce a quelle persone che stanno da troppo tempo in silenzio come ad esempio una donna subordinata e maltrattata che nella scrittura potrebbe trovare un intimo rifugio.

Il terzo candidato è l’austriaco Robert Menasse il quale ha scritto il romanzo ‘La capitale’. Molto generalmente parla dei rapporti tra i politici che si muovono per le stanze del parlamento europeo a Bruxelles e delle loro decisioni europee che non giungono mai ad un reale accordo. Secondo lui oggi abbiamo perso la vera idea di cos’è l’Europa e come è stata concepita. Prima di lasciarlo andare la presentatrice gli ha esposto il pensiero molto discusso, ma ricorrente riguardante la nascita degli ” Stati Uniti d’Europa” e di come la lingua sia il primo problema che ci si presenta di fronte. Molto semplicemente lo scrittore ha fatto riflettere quanto questa sia un’idea vaneggiante dato dal fatto che non sta scritta da alcuna parte.

Il quarto candidato è l’olandese Ilja Leonard che ha scritto ‘ La Superba ‘. Ci viene presentato come un romanzo dove la descrizione della città di Genova è centrale e le vicende dei personaggi immigrati dai paesi dell’Africa si intrecciano in questo labirinto. Ma perché ambientarlo a Genova in Liguria? Ilja ci ha raccontato che è qui che è stato accolto nel 2008 quando, come ancora oggi, si andava cercando la fortuna nel paese straniero. Da allora parla perfettamente l’italiano e ci ha abitato abbastanza per comprendere che il capoluogo ligure è l’unica città dove l’immigrazione è molto visibile in quanto si rifugia nel centro storico quindi nel suo cuore più vivo a differenza delle periferie degli altri capoluoghi italiani. Che cosa rischia di diventare l’Europa? Lo scopriamo nel suo ultimo romanzo pubblicato ” Grand Hotel Europa ”  nel quale il nostro continente è buffamente descritto come un grande parco divertimenti per asiatici e questo non fa ben sperare.

Quinta e ultima, ma non per importanza la drammaturga  russa Sasha Marianna Saizmann che ha scritto il romanzo ‘ Fuori di sé ‘. Sorprendentemente è il suo romanzo d’ esordio e racconta di una ragazza russa che va in cerca di suo fratello scappato in Turchia. Il tema importante della storia è l’accettazione del proprio corpo in quanto accade che la ragazza debba fasciarsi intorno al petto durante la  sua più evidente fase di crescita per non farsi riconoscere in quanto tale e questo può farci riflettere che alcune volte neanche il corpo è un luogo sicuro per noi stessi. Per l’autrice un elemento molto importante è stata la contaminazione delle lingue poiché utilizza sovente termini turchi e provenienti dall’alfabeto cirillico.

Dopo questa lunga serie di apparizioni sul palco, vengono spese parole molto importanti e riconoscenti riguardo al lavoro dei traduttori e alla loro grande sfida di riportare la fedeltà dei libri senza perdere il messaggio originale durante il processo.

Chi è tornato a casa con il premio? Ha vinto l’edizione 2019 del Premio Strega Europeo, David Diop, il terzo signore da sinistra su in copertina che regge l’onorificenza accanto ai quattro “concorrenti”, la presentatrice e la sorella di Antonio Megalizzi. Umilmente ha concluso ringraziando la giuria e affermando che in quel momento provava quasi vergogna ad essere il prescelto di fronte ai più che meritevoli romanzi dei compagni finalisti.

Per me è stata un’esperienza molto gradita a cui non tutti hanno la fortuna di assistervi, ma è avvenuta a Torino e sotto la redazione di Bookblog. Una grandissima occasione alla quale magari  avrò il piacere di partecipare  il prossimo anno.

Leonardo Perdomo,
Liceo Scientifico A.Volta