Nell’atmosfera spettrale dell’ex cimitero San Pietro in Vincoli, la città è stata più viva che mai. Convinte di trovare un semplice festival di musica, danza e teatro, ci siamo imbattute in qualcosa di più, che ci ha colpito profondamente. Qui in Circoscrizione 7, infatti, la Cooperativa Frassati ci ha stupite con una kermesse che ha coinvolto persone con vari tipi di disabilità, sia fisica che mentale. Nonostante un nostro primo attimo di perplessità e sgomento, appena ci siamo calate nell’atmosfera familiarizzando con l’ambiente abbiamo assistito a uno spettacolo gradevole ed emozionante. Il clima che si respirava era di pura umanità, non di commiserazione né di pietà come spesso succede quando vengono coinvolte persone “diverse”, e, implicitamente, inferiori.
<<La definizione più comune con cui si etichetta una persona disabile è “poverino”, un modo di commiserarlo e dimenticarsi che dietro la disabilità c’è comunque un essere umano, con i suoi bisogni, desideri, speranze e sentimenti>> dice Roberta Crippa, l’artefice dello spettacolo, che porta avanti questo progetto da più di tre anni. <<Siamo un gruppo di persone che hanno deciso di condividere tempo, risorse ed esperienze, coinvolgendo queste persone partendo da ciò che c’è, da quello che possono fare, rispettando i loro limiti senza pretendere cose fuori dalla loro portata. Vogliamo che i nostri spettacoli siano gradevoli per tutti, per questo utilizziamo le risorse che abbiamo per creare qualcosa di bello. L’importante non è chi è uno o chi è l’altro, ma ciò che siamo insieme>>
Il Salone Off permette anche a queste realtà di aprirsi alla nostra città, di uscire dall’ombra dove restano troppo spesso. E’ quindi un importante strumento di comunicazione che sconfina dalle mura del Lingotto per infiltrarsi nelle tantissime opportunità che Torino offre.
<<La cultura è un ottimo canale di espressione perché appartiene a tutti, e offre quindi la possibilità di “uscire dal guscio”, di mettere in luce la propria esistenza attraverso il corpo, la parola, il canto.>> Lo spettacolo termina infatti sulle note di “Un Senso di Te” di Elisa, con uno striscione che recita “Proprio della poesia e del canto andiamo cercando”.
Chiara Valentino e Alessia Camasio, Liceo Scientifico N. Copernico, Circoscrizione 9
Giulia Cibrario, Tutor Salone Off
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