Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del TG1, storico e giornalista, ha presentato oggi all’incontro a palazzo Badini di Pordenone il suo ultimo capolavoro, una biografia storica : ” Putin. Vita di uno zar”. Il libro presenta la vita, analizzata sotto tutti i punti di vista, di una delle figure più importanti nel panorama della geopolitica mondiale che è a capo da sedici anni di una imprescindibile potenza. Ma, non é sempre stato così, infatti per comprendere al meglio la personalità di questo esponente politico è fondamentale scavare nel suo passato. Nato nel 1952 a Leningrado (attuale San Pietroburgo) cresce in una kommunalka, abitazione tipicamente sovietica in cui un’intera famiglia viveva in una sola stanza e non esisteva il concetto di privacy. A tredici anni si appassiona al romanzo di spionaggio ” Lo scudo e la spada ” e matura il desiderio di entrare nei servizi segreti sovietici. Solo dopo la laurea in giurisprudenza realizzerà questo sogno che lo condurrà poi a trasferirsi a Dresda. Tornato in patria, grazie all’incontro con il suo ex professore di diritto, diventa vicesindaco della sua città. Da qui in poi inizierà l’ascesa politica che lo porterà a diventare uno degli uomini più influenti del pianeta.
Come ogni leader che si rispetti, Putin è un personaggio molto controverso: da un lato c’è chi lo accusa della violazione dei diritti umani a causa della sua politica spietata, dall’altro chi lo idolatra, a partire da Donald Trump. A chi lo accusa di essere il “cattivo” Sangiuliano risponde dicendo che non tutte le nazioni possono seguire lo stesso modello politico e che la Russia è ancora troppo arretrata per poter pensare ad una democrazia liberale.
Il modello di Putin non è ancora quello giusto ma al momento è il migliore possibile.
Margherita Mautini e Sara Radegonda
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