Un libro non si giudica dalla copertina, ma dai post sui social sì! Questo è il compito dei Social Media Managers, i quali si servono delle piattaforme digitali più utilizzate per pubblicizzare i libri. Questi personaggi che lavorano dietro a un computer sono finalmente usciti allo scoperto durante il XVIII Salone del Libro di Torino nell’area Book to the future per presentare la loro professione.

Ormai anche le case editrici non possono fare a meno di ritagliarsi un loro spazio sul web: twitter, facebook, instagram e google plus non sono mai stati per loro così utili. Tutti i segreti per far apparire un libro appetitoso già solo dalla copertina ci sono stati svelati dagli esperti del settore provenienti da brand come Treccani, Feltrinelli, Sony e Lonely Planet. Dunque se si vuole attirare attenzione e vendere di più bisogna stuzzicare la curiosità di chi è spesso presente sul web, ma anche di chi non ne è molto pratico.

Adattare il linguaggio alle diverse situazioni e al diverso pubblico e cercare di scegliere il giusto prodotto da vendere è fondamentale per centrare l’obbiettivo. Infatti, come ci spiega la rappresentante di Treccani, è più proficuo per loro creare un’app “del sapere”, piuttosto che vendere sul web un’enciclopedia vera e propria. Sui social la presentazione del prodotto dipende da hashtag, immagini e video: basta, quindi, cogliere l’essenza del libro e sintetizzarla in un hashtag per vendere di  più; insomma per lanciare le novità è sufficiente utilizzare strumenti semplici ma efficaci anche per superare la forte concorrenza tra i marchi.

Infine è stata rivolta una particolare attenzione ai ragazzi, poichè sono i principali utenti sui social. Siamo, infatti, noi che condizioniamo il linguaggio sul web e i social media managers devono essere pronti ad adattarsi. I brand presenti all’incontro hanno sottolineato l’importanza della narrativa per ragazzi, giustificando così la creazione di numerose pagine e profili su Facebook, Tumblr e Twitter dedicate a proprio a loro.

Possiamo, quindi, concludere che i social rappresentano un ponte interattivo tra chi scrive e chi legge.

 

Viola Porrini Allegra Pieri

Redazione Alfieri

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