Pitagora, un insopportabile narcisista, Socrate il Tenete Colombo e Alcibiade un manager dei social media, così Mariangela Galatea Vaglio vede filosofi e intellettuali dell’antica Grecia nel suo libro “Socrate, per esempio”, presentato da Massimo De Bortoli a Palazzo Montereale Mantica.

Il libro delinea l’umanizzazione di coloro che con il passare del tempo sono divenuti miti, più eroi che persone, tra i quali appunto Pitagora e il tanto massacrato Socrate. La Vaglio in quest’opera demitizza i personaggi del mondo dell’antica Grecia, rendendoli più vicini e reali a noi, abbattendo l’idea della classicità come un qualcosa di ansioso e pesante. Essi vengono trasformati in moderni vip e talvolta presi in giro, raccontandoli in maniera semplice e scherzosa, poiché, ribadisce la scrittrice “Sono pur sempre persone umane”. Vederli così ci aiuta a capirne i loro pensieri, gesti e comportamenti. Inoltre, ciò che sta particolarmente a cuore all’autrice è ricostruire il contesto nel quale vivevano, sfatando lo stereotipo di una polis organizzata e precisa. E come la definisce lei “La filosofia è una meraviglia organizzata”. I Greci, infatti, hanno bisogno di organizzarsi teoricamente, astraendo e riportando tutto all’ideale, al di là del materiale, cogliendone la sintesi. Mettevano in primo piano la teoria e quando essa non coincideva con la realtà reputavano quest’ultima come errata,  fino ad arrivare al caso estremo di Parmenide.

Uno dei personaggi più importanti, nonché colui che da il titolo al libro, è Socrate. Egli ha assunto con il tempo un’ immagine bonaria di martire della filosofia. Ma in realtà è una figura letteraria, narrataci da Platone, e rimane un problema capire quanto ci sia del Socrate autentico e quanto dell’elaborazione platonica.

Uno dei personaggi che la scrittrice ritiene più attuali è Ippodamo da Mileto. Egli è stato l’inventore dell’architettura e dell’urbanistica, costruendo spazi funzionali in modo che la gente si senta parte di un tutto.

In veste di professoressa la Vaglio ha affrontato, inoltre, il tema della scuola e di come la filosofia e la storia possano essere insegnate ai ragazzi. Sostiene che la capacità dell’insegnante sta nell’unire divulgazione e spiegazione. La prima consiste nel rendere accessibile a tutti serie e precise nozioni, la seconda deve utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, facilmente comprensibile, e farlo non è così banale. Nell’ulteriore ruolo di storica, ritiene che l’importante è insegnare ai ragazzi la metodologia per verificare l’attendibilità di una fonte,  instillando una sana curiosità sulla loro origine e infondendo un atteggiamento scientifico, ovvero fidarsi solo di ciò che si riesce a verificare.

Tema scottante è stata la critica ad intellettuali, come Baricco, nel pretendere di sapere le tecniche adeguate all’insegnamento anche quando non si è mai entrati in un’aula scolastica.

“Ciò che mi ha spinto a scrivere questo libro” conclude la Vaglio “È  stata la popolarità che ha riscosso la mia rubrica Badilate di cultura presente nel mio blog Il nuovo mondo di Galatea e scriverlo è stata una figata pazzesca!”

 

Sara Gurizzan, Alexia Strazimiri

Liceo M. Grigoletti , Pordenone