“Nulla è importante se non la vita … Per questa ragione sono un romanziere.” Questo è il passo saliente del saggio Why the Novel Matters che David Herbert Lawrence scrisse nel 1925.

Utilizzo le parole di Lawrence deformandole un po’, le uso come pretesto per descrivere lo spirito con il quale ho accolto l’invito di “Adotta uno scrittore” edizione 2019, Salone del Libro di Torino.

Parlare di libri vuol dire innanzitutto parlare di vita. E’ l’obiettivo che ho in mente e sono contenta di provare a raggiungerlo con gli studenti dell’Istituto “Sergio Ronco” di Trino Vercellese. Li ho incontrati per la prima volta lunedì scorso, mi hanno accolta con simpatia e gentilezza, dove per gentilezza intendo attenzione, partecipazione, cose che spesso gli adulti pensano – sbagliando – di non trovare più nei ragazzi.

Da dove si può partire per incoraggiare la lettura? Me lo sono chiesta ragionando su come imbastire i tre incontri previsti. La risposta è stata semplice: si può partire solo da libri in cui i sogni e gli ideali sono narrati tenendosi a debita distanza dalla retorica, dagli stereotipi, dalle frasi fatte, libri come Una questione privata di Beppe Fenoglio.

I ragazzi hanno iniziato a leggere il romanzo una settimana prima del mio arrivo a scuola, grazie alla passione che la Prof.ssa Elena Pollon ha saputo trasmettere nel metterli a confronto con un testo ricco di riflessioni profonde sull’amore verso una donna e verso un’idea, a costo della vita.

Ragionando con i ragazzi sulla vicenda sentimentale e “privata” di Milton – lo studente partigiano alla ricerca di una “verità” che ha a che fare con il suo amore per Fulvia ma non solo – sono rimasta felicemente sorpresa dell’interesse che vicende storiche lontane nel tempo riescono ancora a suscitare grazie alla Letteratura quando, come in questo caso, la Letteratura è all’altezza del suo compito: trasformare in esemplare ed eterna la “questione privata” di un essere umano.

Con l’ansia di accertare i fatti avvenuti tra Fulvia e Giorgio, Milton ci trascina negli anni della Resistenza, in un’Italia oppressa e al contempo fiera di riconquistare dignità, libertà, senso. Entrare nella Grande Storia da una porta di servizio, in punta di piedi per non disturbare gli accadimenti, è la modalità geniale che ha usato Fenoglio per avvicinarci al momento cruciale delle scelte di una generazione combattente.

I ragazzi dell’Istituto “Sergio Ronco” mi hanno promesso che entro il 15 aprile leggeranno tutto il libro. Sono curiosa di sentire il loro parere riguardo al finale aperto che Fenoglio ha adottato per raccontare le ultime azioni del suo Milton, un personaggio che ha circa l’età degli studenti intenti a leggere la sua storia.

Il prossimo appuntamento a scuola è fissato per il 10 aprile. Non vedo l’ora!

 Laura Calosso

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