200 grammi di parole, 100 grammi di verbi, aggiungere un pizzico di aggettivi e cuocere tutto in una buona casa editrice ed ecco il…. no. Non esiste la ricetta per la riuscita letteraria di gran classe. In un mondo in cui a dominare è la fretta, dove il termine domani è troppe volte sinonimo di urgenza, dove il mercato e l’economia del libro usurpano la bellezza dello scrivere, Larsson rinnova i valori della letteratura. Il suo ultimo romanzo “I poeti morti non scrivono gialli – una specie di giallo” non è il frutto del lavoro di un giallista esperto, quanto invece di uno scrittore che del suddetto campo non si occupa ma vuol comunque donare una ventata di aria nuova alla narrativa criminale svedese. Un suo amico – poeta scrive: “Non chiedo ad una stella cadente di fermarsi nel cielo”, eppure aggiunge Larsson, è proprio la mancanza della reale cattura dell’essenza delle cose che svilisce la letteratura odierna. I suoi riferimenti sono provocatori verso quella svedese, ma in senso generale egli sostiene con una metafora l’importanza di questa opera di “cattura”: si è come un navigatore, che nella notte scorge la luce solo quando ormai è tardi, non riuscendo a catturare l’alba. C’è di più: la credenza che molte cose siano uguali ed immutabili solo perché si ripresentano periodicamente, come l’alba al mattino. La poesia, la narrativa, i gialli hanno bisogno di scrittori che sappiano cogliere e riprodurre la realtà di fatti, ridimensionandoli al paese e alle situazioni in cui vivono e descrivono. Prima che uno scrittore, Larsson è un navigatore… godetevi la tranquillità dello scrivere e la sua bellezza esattamente come attraversaste un mare calmo, senza fretta.

Claudia Formigoni & Eller Conti

Liceo Classico “L. Ariosto” – Ferrara