Crediamo davvero a tutto quello che ci raccontano i media?
Nell’incontro di oggi , 18 maggio 2017 all’Accademia di Belle Arti, Bahia Shebab ci racconta che spesso per conoscere la verità bisogna scendere nelle strade per vedere coi propri occhi.
Bahia è un’artista che, come dice lei stessa, non sapendo fare altro ha scelto di usare l’arte per trasmettere i suoi messaggi.
Ci racconta di uno dei suoi lavori maggiori: un murales che rappresenta dei bambini morti in un incidente, che giocano a nascondino affiancati da dei fumetti nei quali leggiamo messaggi come:
“La rivoluzione ha avuto successo?”
“Abbiamo avuto i diritti dei nostri martiri?”
Le risposte, purtroppo, sono negative.
Ci racconta come le persone abbiano perso i propri occhi per permettere a noi altri di vedere; come molti siano morti per permettere a noi di vivere.
Ci dice inoltre una frase che colpisce molti di noi: “molti sono stati imprigionati per permettere a noi di essere liberi”‘
Nel 2013, purtroppo, la situazione peggiora e questa volta le vittime principali sono le donne.
Non donne qualunque, ma quelle più coraggiose che scendono nelle piazze a mostrare le proprie idee, a reclamare i propri diritti e che in tutta risposta ottengono degli stupri organizzati dallo Stato stesso.
Queste donne sono chiamate “gatte”, e a questo è dovuta la scelta di utilizzare dei gatti come messaggio di sensibilizzazione.
Al giorno d’oggi, al Cairo non c’è più traccia di tutto questo: i murales sono stati ricoperti.
Bahia si sposta quindi all’estero, dove cambia lessico: utilizza ora alcune poesie di Mohmoud Darwish, dove leggiamo parole profonde del tipo:” Ameremo la nostra vita quando ci sarà concesso di averne una. Un giorno saremo chi vogliamo: il viaggio non è ancora iniziato e la strada è ancora lunga.”
Bahia ci insegna quindi che non dobbiamo limitarci a quello che sentiamo, che non dobbiamo vedere attraverso altri occhi che non siano i nostri.
Ci insegna che per essere i veri proprietari della nostra vita dobbiamo alzarci le maniche, armarci di coraggio e andare a prendercela.
Erika Sestito, Alessio Genco
I.I.S. Bodoni Paravia.
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