“Niente sarà più come prima. Questo è il senso di ogni rivoluzione. E noi ve le reciteremo una per una.”

Siamo stati accolti  con questa frase, filo conduttore dell’incontro con Marcello Fois, Alberto Masala e Otto Gabos, autori di “La formula esatta della rivoluzione”, e Beniamino Sidoti  di “Odeon Campero”, volumi che fanno parte della collana “Rivoluzioni”(Ed. ISTOS). Otto Gabos, l’illustratore, ha utilizzato  per il primo libro solamente due colori: il rosso che  indica il sangue versato durante la Rivoluzione Francese, ma anche il berretto frigio indossato dai rivoluzionari, e il nero, usato come base che se mischiato con il colore precedente dà origine a varie sfumature. Nel secondo invece vengono usati il nero, sempre come base e poi il verde, che agli autori ricorda il Messico per la natura, la maglia della nazionale di calcio e la sua bandiera.

Insieme a loro c’era anche l’editore, che ha letto alcune pagine significative, e l’ ideatrice della collana, Teresa Porcella, che presentava i libri, gli autori e  poneva delle domande: quante persone servono per scrivere un libro? Non ottenendo risposte  Teresa le ha elencate una per una: un editore, uno o più scrittori, il correttore delle bozze, il corriere, lo stampatore, il produttore di carta, colui che decide il dosaggio delle pagine, il libraio e i vari uffici di tecnici e di comunicazione. A ogni ruolo chiamava un ragazzo a rappresentarlo spiegandone i compiti. Abbiamo così capito quanto è faticoso scrivere un libro e quante persone ci sono dietro questo enorme lavoro.

Sara Comune e Elena Chiappino, scuola media Peyron