Ieri, venerdì 13 Maggio 2016, alle ore 18.30 abbiamo avuto il piacere di conoscere un po’ più a fondo l’autore di origine araba, Saleem Haddad. L’Arena Piemonte era in un silenzio di tomba, incantata nell’ascoltare la presentazione del suo primo libro “L’ultimo giro al Guapa”, occasione per esporre in chiave personale commenti e digressioni particolarmente sentiti.

Rosita di Peri ha aperto l’incontro sottolineando immediatamente il tema principale intorno al quale gira tutto il romanzo: l’omosessualità.

Il Medio Oriente, attraversato dalla Primavera Araba, fa da sfondo ad una storia ricca di esperienze e di sofferenze che aiutano il protagonista a confrontarsi con i mostri del presente e trovare la propria definizione di identità e di corpo. Dove finiscono i corpi delle persone “queer”? In mano alla Jihad?Ouppre sui tetti degli edifici più alti, cosicchè la verità possa apparire il più possibile normale agli occhi di un mondo complesso e disonesto?

L’essere arabo per gli Occidentali è una realtà difficile da concepire e da accettare. Gli stereotipi a cui le istituzioni hanno voluto farci credere, purtroppo, influenzano tutt’oggi le nostre menti di uomini ingenui ed impotenti. Per Saleem l’Arabità è un concetto immediato e semplice in superficie, ma, quando si ferma a riflettere e ad analizzarlo, ovvero a scomporne l’essenza, un serie di dubbi nascono anche in lui, lasciando la sensazione di non aver veramente capito. Sembra apparentemente facile dirsi arabi, ma a volte anche i più forti, sinceri e sicuri riguardo la propria identità avrebbero voglia di sradicare dalla voce quell’accento che marchia le loro origini; disprezzate e derise, alle volte anche dai propri cari e dalla propria gente.

Saleem ribadisce più volte la voglia di voler “vivere autenticamente” ovvero “live authentically”; trasmettendo il suo entusiasmo e la sua voglia di “essere” al suo personaggio e alle persone che lo circondano. Il compito di Saleem è quello di ridare speranza “to give Hope” a chi purtroppo non riesce ancora a vivere in situazioni del tutto normali, oggigiorno, riguardo a quanto racconta l’autore. Essere omosessuali non è mai stata una scelta. Siate voi, seguite il cuore e “live 100% of your life!”

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Alice Pittau & Liliane Apetogbo 4^H Liceo Grigoletti