Giovedì 9 marzo sono stata a Chieri.

Sono partita prestissimo perché avevo paura di arrivare tardi. Viaggiavo con un borsone pieno di libri e andavo a conoscere la classe che mi ha adottata: ero molto emozionata.

C’era il sole e faceva caldino; com’era prevedibile sono arrivata in anticipo, così ho bevuto un caffè e ho mangiato una fetta di torta. Poi ho avvisato la maestra Patrizia: ci sono, adesso arrivo.

La classe che mi ha adottato è una quarta, la quarta A. Sono nove bambini e nove bambine. Mi sono stati molto simpatici, e questo era facile. Ma la cosa incredibile è che hanno avuto voglia di chiacchierare con me per due ore, e alla fine ancora non erano stufi. Abbiamo deciso insieme cosa fare nei prossimi incontri. Siamo stati subito d’accordo. Abbiamo parlato di letture del cuore, e tutti ne avevano (almeno) una. Abbiamo parlato di come si fanno i libri, di chi li scrive e di chi li illustra e di chi decide quanto devono costare e come deve essere la copertina. Abbiamo anche mangiato qualche cioccolatino. Sono stati gentili, perché mi hanno fatto notare che sul mio sito dichiaro di avere i capelli verdi, e invece li ho fucsia; ma hanno detto che non era importante, andava bene lo stesso.

Non vedo l’ora di tornare a trovarli: abbiamo molto lavoro da fare, insieme. Mi sto già preparando: la mia borsa ha due tasche, una per ciascuna ora da passare con loro, e devo riempirle di cose belle, di risposte e di nuove domande.

Ad aprile farà ancora più caldo, magari arriverò un po’ meno in anticipo. Ma già lo so: sarò emozionata uguale

Sara Marconi

Leggi anche il report di Patrizia Giudice, insegnante della classe dell’Istituto Comprensivo di Chieri 1  che ha adottato Sara Marconi