Giovedì 18 maggio, la libreria Luna’s Torta ha avuto il privilegio di spalancare le porte alla presentazione del libro “Fratelli senza peccato” scritto da Brunetta Lottero, la quale ha avuto modo di incontrare Filippo, il protagonista del romanzo insieme a Fabrizio De Andrè, e di farsi raccontare il rapporto di vero amore che univa i due personaggi. Filippo era il fattore di Fabrizio ed è stato pure colui che ha costruito l’Agnata. De Andrè è grato a Filippo per la sua bontà, per la sua ospitalità e per avergli insegnato il sardo, un dialetto a cui l’ umile amico è molto legato. Fabrizio e Filippo si comprendevano facilmente e molto spesso si scambiavano qualche dialogo in dialetti come il genovese, il napoletano e il sardo; però, i protagonisti consideravano l’ italiano una lingua morta. Fabrizio aveva imparato così in fretta il dialetto sardo a tal punto da somigliare a un piccolo contadino gallurese.
I due personaggi, essendo molto legati, avevano un rapporto fraterno tantochè De André stava per rinunciare all’ invito di matrimonio degli amici per stare accanto a Filippo, da lui considerato un vero fratello maggiore premuroso. Infatti, Filippo faceva sempre funzionare il caricatore per permettere al fragile fratellino Fabrizio la lettura notturna, che gli avrebbe raccontato la trama del libro letto il giorno seguente.
Filippo era dotato di un’ intelligenza viva e molto pratica, sebbene fosse un analfabeta.
Nonostante Fabrizio abbia provato varie volte a insegnargli a leggere, egli ha sempre rifiutato, in quanto si giustificava dichiarando che era troppo tardi per imparare, ma l’ analfabetismo non si è mai rivelato un ostacolo alla profonda amicizia assoluta tra i due personaggi.
La scrittrice Brunetta Lottero descrive gli avvenimenti con semplicità ed enfasi, facendo emergere dal libro《in carne ed ossa 》 il sentimento fraterno dei due protagonisti, il legame stretto con la cultura sarda e l’Agnata, un autentico paradiso per De André, e l’ incontro con Filippone, sempre con un immenso sorriso radioso stampato sul volto.
Yasmina Houmi e Omaima Hanafi, Liceo scientifico Primo Levi
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