Chi potrebbe affermare sinceramente di non aver mai avuto a che fare con la tecnologia? Nessuno probabilmente, ma cosa si nasconde dietro tutte le scoperte scientifiche e le innovazioni che entrano nelle nostre case e con cui conviviamo?
A questa domanda sono state date alcune risposte da fonti scientificamente autorevoli, come Cauda Valentina, professore del Dipartimento Scienza e Tecnologia presso il Politecnico di Torino, Laio Francesco, docente di Ingegneria civile e Architettura e Ariano Paolo, ricercatore presso l’ Istituto Italiano di Tecnologia, che sono intervenuti durante una conferenza tenutasi nell’ Arena BookStock.
La prima studiosa ha presentato al pubblico l’ argomento dei nanomateriali, che sono materiali con caratteristiche morfologiche molto piccole e quelli che hanno proprietà derivanti dalle dimensioni su nanoscala.
Gli studi di Cauda propongono anche cure per malattie con una grave incidenza, con un approccio innovativo rispetto ai metodi precedenti: infatti, non saranno i farmaci a curare, ma materiali nanometrici che condizionano il comportamento delle cellule, senza effetti collaterali.
Altro motivo di grande orgoglio è senz’ altro la scoperta e l’ applicazione delle nanospugne, di aspetto polveroso e formato da materiali appartenenti alle categorie dei materiali sintetici iperreticolati e dei materiali porosi di origine biologica; la loro funzionalità è quella di assorbire gas inafferrabili come idrogeno, metano e anidride carbonica, grazie alla loro microporosità.
Successivamente, ha preso la parola Paolo Ariano, che ha affrontato il tema della robotica applicata al corpo umano al fine di aiutare a superare una disibilità permanente. Ha infatti approfondito i concetti di esoscheletro, per i quali, modelli recentemente realizzati, prevedono dei rilevatori di impulsi elettrici che registrano gli impulsi neurali dell’operatore e che li trasmettono a dispositivi in grado di muovere la parte meccanica dell’esoscheletro e di endoscheletro, che invece costituisce l’ impalcatura interna di ogni vertebrato.
A conclusione dell’ incontro, è intervenuto Francesco Laio, che si occupa dello studio approfondito dell’ acqua e del suo spreco.Il professore ha sottolineato come l’ acqua sia un bene prezioso e necessario per l’ esistenza del genere umano ed in quanto tale andrebbe risparmiata. Ha inoltre attribuito all’ acqua l’ aggettivo “ globalizzata”, per sottolineare come essa sia presente nei cibi di ogni genere e che quindi venga trasportata e scambiata da un paese all’altro.
Antonio Novellino, Liceo Classico Vittorio Alfieri di Torino
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