Notevole è la forza di volontà e la capacità di apprensione di questi scrittori romeni, che oggi, con felicità, ma anche con un po’ di imbarazzo, hanno presentato i loro libri. E’ incredibile che siano riusciti a padroneggiare la nostra lingua in questo modo, scrivendo libri molto interessanti ed originali, quando ancora qualche italiano spesso sbaglia i congiuntivi!

Perchè scrivere in una lingua acquisita e non nella propria? Cosa spinge una persona a emigrare in un altro paese e ad ampliare il panorama della letteratura contemporanea? Si arriva a un periodo della propria vita in cui bisogna cercare di seguire i propri sogni, soprattutto se si è vissuti per vent’anni sotto un regime che li uccide. Forse questo è il motivo che li ha spinti a venire nel nostro paese.

A prendere la parola per prima è stata la poetessa Eugenia Bulat, che commossa ha parlato del suo paese, delle sofferenze che ha vissuto, e delle difficoltà superate. Ingrid Coman è invece l’autrice di romanzi, che oggi con professionalità ed eleganza ha descritto i suoi ricordi passati, vissuti tra guerre e confini diversi. L’ultimo scrittore, Mihai Mircea Butcovan, domina l’italiano meglio di tutti, con spirito anche umoristico e scherzoso. Ha raccontato la sua origine romena, sottolineando che gli apparterrà per sempre nonostante alcune spiacevoli vicende accadute in passato. Afferma infatti che “le sue radici sono ancora in Romania, nonostante gliene siano cresciute di nuove”.

Butcovan, esplicito e spiritoso come sempre, conclude l’incontro dicendo: “Se non puoi dire quello che pensi almeno evita di dire cazzate”.

Giorgia Gambino, Veronica Garrone, Giorgia Gremo