Ai lettori del blog i giovani fuorilegge hanno pensato di presentarsi calandosi in un libro. Così: Se fossi un libro sarei… perché

Alessandro Caruso_ Se fossi un libro sarei Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupery. Si tratta di una favola per adulti che narra le avventure di un bambino che, vagando nello spazio, incontra una serie di personaggi da ciascuno dei quali impara qualcosa. Il piccolo principe è un bambino curioso, intraprendente, che ha voglia di imparare e di fare esperienza; durante il suo viaggio egli si ritrova a porsi domande importanti come il senso della vita, l’amore e l’amicizia. La mia identificazione con il protagonista è stata immediata, perché con lui ho in comune la curiosità e la voglia di conoscere e, così come accade al piccolo principe, anch’io non rinuncio mai ad una domanda, una volta che l’ho espressa.  A tratti, durante la lettura del libro, ho pensato di essere davvero io il “il piccolo principe”, soprattutto per il suo sguardo sul mondo degli adulti, nei confronti dei quali è molto critico; secondo lui mancano di immaginazione e non riescono a cogliere l’essenza ed il significato delle cose: I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta.

Ma l’episodio che trovo più significativo e che mi ha fatto riflettere molto è stato quello relativo all’incontro del piccolo principe con la volpe che gli spiega l’importanza dei legami, dell’amicizia e dell’unicità che è racchiusa in ognuno di noi, anche quando l’apparenza farebbe pensare il contrario. Questo concetto è espresso in modo semplice, ma efficace, dal segreto che la volpe confida al piccolo principe, segreto che ho fatto mio perché ha in sé una grande verità: Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.

China Darida__ Se fossi un libro sarei Sganciando la luna dal cielo, di Gregory Hughes. In particolare mi piacerebbe essere Marie Claire, detta Il Ratto, perché ha una visione speciale della vita, è una bambina curiosa, intelligente e un’ottima attrice. È un libro meraviglioso che fa riflettere sulla vita e sulla morte, sul coraggio e sull’amore fraterno.

Ginevra Fortunati_ Se fossi un libro sarei Mille splendidi soli, di Khaled Hosseini perché è unlibro appassionante, talvolta tragico ma che, allo stesso tempo ti dona la speranza che anche in un paese come l’Afghanistan due donne, prigioniere di un marito e di un paese che le considera meno importanti di un animale, possono trovare un porto sicuro nella vera amicizia e nell’amore. Questo libro è come me, mi appartiene e più di tutti gli altri libri mi assomiglia.

Caterina Marzaroli_Se fossi un libro sarei La ballerina di Baghdad perché da quando l’ho letto continuo a pensare a come si possa cambiare il mondo. Vorrei fare in modo che anche il finale di questo libro fosse diverso, che i civili non venissero più uccisi nelle guerre come la protagonista di questo romanzo. Non è giusto che continuino a esserci vittime innocenti di guerre che non hanno voluto. Non è giusto che vedano la loro terra distrutta dai soldati stranieri ben sapendo che poi, finita la guerra, la vita sarà ancora più difficile perché toccherà a loro ricostruire tutto e risollevare dal fango e dalla polvere il paese. Non vorrei che i bambini dei paesi in guerra guardassero un cielo attraversato da proiettili o da aerei nemici, ma che potessero vederlo limpido e che contassero le stelle senza pensare che una stella in più in cielo sia una persona in meno sulla terra. Chi legge questo libro può imparare che la pace è il tesoro più prezioso del nostro pianeta e che dietro a ogni statistica riguardante le vittime di una guerra di un paese del quale molti di noi potrebbero persino ignorare l’esistenza, ci sono le vite troncate e i sogni interrotti di persone innocenti.

Giovanna Zoccoli_ sicuramente vorrei essere Matched-la scelta, di Ally Condie perché di Cassia, la protagonista vorrei avere la determinazione e soprattutto di lei ammiro il fatto che non ha paura delle conseguenze delle sue azioni: vive la vita come le si presenta! Non ha paura di ciò che succederà nei giorni a venire e ha una sicurezza che invidio. In comune con lei non credo di avere molto, a parte il fatto che a un certo punto entrambe abbiamo capito che non si può pensare come bambine, ma bisogna crescere e prendersi le proprie responsabilità. Leggendo questo romanzo ho capito che non bisogna arrendersi ed è quello che ogni giorno faccio per raggiungere al meglio i miei obiettivi, proprio come Cassia.

3 H Scuola Media Peyron redazione Fuorilegge