Ai lettori del blog i giovani fuorilegge hanno pensato di presentarsi calandosi in un libro. Così: Se fossi un libro sarei… perché

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Emanuele Attardi_Non è facile trovare un libro in cui identificarsi. Tra tutti, se dovessi scegliere, direi Il campione di Mal Peet, perché narra la storia di un ragazzo che, ignorato da bambino a livello calcistico da tutti i suoi amici e dai suoi genitori che gli dicono che non sarà mai nessuno, diventa dopo alcuni anni, come per magia, un grande campione perché cresciuto e allenato da un ex portiere che crede in lui. Scelgo questo libro perché con incrollabile tenacia il protagonista è riuscito a realizzare il proprio sogno. Ognuno di noi dovrebbe avere il coraggio di cercare di raggiungere un obiettivo  continuando a credere in quei sogni che nascono da bambini e che non muoiono mai.

Chantal Bouvet_Mi riconosco in Innamorata di un angelo, di Federica Bosco perché la protagonista è un’adolescente che ha un grande sogno: è appassionata dalla danza classica…Mi  ritrovo in questo libro anche perché, rispetto ad altri, mi ha emozionato particolarmente.

Sara Tormena_I Love Shopping a New York, di Sophie Kinsella, parla della vita di una giovane ragazza inglese, Rebecca Blowood, che deve affrontare difficoltà di lavoro, problemi finanziari, e qualche guaio d’amore.  Vorrei essere questo libro perché io e la protagonista, Rebecca, detta Becki, abbiamo molte cose in comune: siamo amanti dello shopping, dell’avventura, siamo romantiche, imbranate in molte cose, non abbiamo molto il senso del risparmio ma, soprattutto, adoriamo New York City. Inoltre teniamo molto alla nostra migliore amica. Vorrei avere la sua intraprendenza e la sua forza nell’affrontare i problemi, e mi piace molto il lavoro che fa: conduttrice di un programma televisivo.

E ci dimostra che nella vita i sogni si possono realizzare e che non bisogna mai arrendersi.

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Arianna Bormida_Se fossi un libro vorrei essere Ho sognato la cioccolata per anni, di Trudi Birger. È un libro che mi ha colpita e mi ha fatto veramente comprendere quale fosse la dura realtà dei campi di concentramento. L’autrice racconta di quando aveva 16 anni, e ci fa capire come sia riuscita a superare tante avversità solo grazie alla determinazione, intraprendenza e alla sua forza d’ animo. Non vorrei mai dovermi trovare nelle terribili situazioni che questo libro narra, ma ammiro il suo carattere e vorrei avere il coraggio e la forza con i quali la protagonista ha affrontato quei drammatici momenti.

Francesca Marzolla_Se fossi un libro vorrei essere Cosa sogni, Valentina?, di Angelo Petrosino, perché parla di avvenimenti attuali e dei problemi di una ragazzina della mia età. La protagonista racconta le sue avventure, le sue paure, i suoi pensieri e mi assomiglia molto per il modo di pensare e di vedere le cose. Inoltre, le piace molto viaggiare proprio come a me, ed è anche molto curiosa come lo sono io. Per lo più, vorrebbe, da grande, diventare una scrittrice o una giornalista, e questo è anche il mio sogno!

Marta Carosio_Se fossi un libro sarei Nel mare ci sono i coccodrilli, scritto da Fabio Geda perché qui mi sono ritrovata e ho scoperto caratteristiche simili a quelle di Enaiattollah. Entrambi abbiamo la stessa grinta, voglia di combattere per ciò in cui crediamo, tenacia e costanza, nulla ci ferma, niente ci sconfigge. Come tutti i ragazzi della mia età ho anch’io dei sogni e degli obiettivi come quello di realizzarmi nel mondo del lavoro al fine di vivere bene e condurre una vita serena. Fin da ora sto lottando per tale obiettivo impegnandomi nello studio e nei miei compiti quotidiani. Naturalmente la mia vita è molto più tranquilla e serena rispetto a quella di Enaiatollah, ma entrambi siamo disposti a combattere per la realizzazione dei nostri sogni.

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Sara De Mola_La città delle bestie, di Isabel Allende, è una storia di avventura e di amicizia. Ho scelto questo libro perché vorrei essere come uno dei due protagonisti, la selvaggia Nadia, una ragazzina cresciuta tra gli Indios, la cui madre è “malata nell’anima” e quindi si è separata da lei quando era ancora una bambina. Conosce molto bene la foresta e tutti i trucchi per cavarsela, parla moltissime lingue e riesce a comunicare con gli animali. Vede gli spiriti, ed è decisa a salvare le popolazioni indigene, la cui sicurezza è messa a repentaglio da uomini senza scrupoli. Mi sembra la personificazione della libertà. Insieme ad Alex vivrà molte avventure e si troverà immersa in oscuri misteri mentre cercherà strani animali avvolti nel mistero per un articolo giornalistico. I due ragazzi dovranno spingersi fra i cieli e nelle profondità della terra, combattendo tutte le proprie paure, per salvare popoli di cui l’umanità ignora l’esistenza…
Approvo e ammiro le scelte che i due ragazzi compiranno, seguendole anche a costo della vita. È un libro che contiene significati profondi, una storia intensa e che ti risucchia tra le sue pagine, rendendoti impossibile smettere di leggere.

Arianna Maretto_Ho pensato Heartland, di Lauren Brooke perché mi è piaciuto particolarmente: i personaggi vivono nel luogo dei miei sogni, ovvero in una bellissima fattoria, dove i cavalli maltrattati possono ritrovare la serenità. Mi ha colpito il modo naturale di allevare i cavalli. I personaggi del libro sono uniti, perciò riescono ad affrontare anche grandi problemi, che da soli sembrerebbero insormontabili. Ovviamente non è tutto rose e fiori, anzi, sul loro cammino crescono molti rovi ma, grazie alla forza, alla tenacia e all’amore piano piano i problemi vengono superati e si continua il cammino.
Nel libro viene proposta la perenne differenza sociale tra ragazzi per così dire snob ed altri invece, diciamo “normali”, mettendo a confronto la fattoria Heartland, non ricca ma con sani principi, con quella di una ricca e superba famiglia, che addomestica i cavalli maltrattandoli. Vorrei avere le qualità di Amy,  una ragazza più o meno della mia età, nella quale mi sono identificata. Amy è sempre a contatto con i cavalli con i quali ha un rapporto speciale e ha tanti amici. Ho provato le sue stesse emozioni quando cerca di addomesticare un puledrino troppo vivace e la padrona della fattoria antagonista, in visita, le dice con naturalezza che sarebbe stato meglio se avesse buttato a terra il puledrino con uno spintone per fargli capire “chi comanda”.

Sara Tavella_ Se fossi un libro vorrei essere La Figlia dei Ghiacci, di Mattew Kirby. Vorrei vivere questo libro perché l’autore rende la storia atemporale e quindi fa distrarre da ogni altro pensiero. Non mi succede spesso, ma questa volta mi riconosco nella protagonista: Solveig, che ha un talento particolare, come un sesto senso e mi piacerebbe essere uguale a lei, in grado di inventare storie e riuscire a renderle non realistiche, bensì proprio VERE! Mi identifico nel progetto di Asa e Per, due innamorati destinati a dividersi, che desiderano solo stare insieme per sempre; ma credo che fossi loro certo non vorrei rovinare la vita di tutte le persone a cui voglio bene fino a causarne la morte… è EGOISMO !!!

Luca Giraudi_Se fossi un libro vorrei essere Il cacciatore di aquiloni perché mi ha colpito molto il comportamento del personaggio principale, Amir.
Può inizialmente sembrare, per via del suo modo di fare con il servo/amico, una persona poco corretta, ma con lo sviluppo del racconto si capisce chi sia veramente.
 Mi piacerebbe essere come lui, perché dopo un errore, un grave errore, è stato in grado di prendersi le proprie responsabilità e non fuggire da ciò che doveva fare.

2 E, 2 H, 3 G Scuola Media Caduti di Cefalonia

redazione Fuorilegge