Sarebbe interessante trovare analogie e differenze nei libri di Jérome Ferrari e Paolo Giordano, vincitore del Premio Strega 2008, non solo perché, durante il dialogo tenutosi giovedì 16 maggio, si è colta una certa affinità tra l’autore francese e italiano, ma soprattutto per la capacità di entrambi di raccontare l’esistenza umana sottolineandone gli aspetti più comuni ma psicologicamente più terribili e divoranti.

Il sermone sulla caduta di Roma ha permesso a Ferrari di guadagnarsi uno tra i riconoscimenti più ambiti in Francia, il Premio Goncourt 2012. Per comprendere l’importanza di tale vittoria è giusto citare altri grandi della letteratura francese che si sono aggiudicati questo premio, tra cui Marcel Proust e Georges Duhamel.

Al centro della narrazione si trovano due giovani ragazzi, Libero e Matthieu, i quali annoiati dalla vita universitaria parigina, decidono di rilevare un bar in Corsica. Numerose sono le persone che passano e raccontano le proprie storie tra un bicchiere e l’altro e ancora più numerose sono le generazioni che vengono a contatto tra loro. Il libro è infatti un insieme di racconti che si sviluppano tra un passato lontano, legato ad una foto di famiglia del 1918, e un presente che sta rivelando lentamente le somiglianze con un tempo ormai distante.

Non a caso, il tempo si situa al centro del romanzo sia dal punto di vista tematico (contrapposizione passato-presente) che della costruzione sintattica delle frasi, le quali in certi punti sembrano rendere, attraverso l’assenza della punteggiatura, il fluire incessante degli anni.

Paolo Giordano focalizza la propria attenzione sul titolo di questo romanzo, “è un titolo decisamente impegnativo e molti potrebbero anche volersi allontanare da un libro del genere perché ne temono il contenuto”, sono numerosi infatti i personaggi colti a cui Jérome Ferrari si è ispirato per la sua opera e soprattutto per il titolo. Agostino, Leibniz, Hurbert Shelby Jr e letteratura rossa e nera americana hanno avuto un notevole impatto nella formazione letteraria dello scrittore di origini croate che ne ha ripreso non solo i temi ma pure i tratti stilistici. Secondo Ferrari, giustapposizione e contrappunto sono le caratteristiche primarie della struttura narrativa che attraverso questi crea un legame tra l’aspetto concreto e astratto delle cose.

È un libro sotto diversi aspetti interessante che permette al lettore di poter toccare diversi temi (vaiggio, tempo, amicizia…) e che apre anche il pubblico italiano ad un fenomeno letterario che, grazie alla casa editrice E/O, si troverà più spesso a riempire gli scaffali delle librerie italiane.

 

Sara Porta, Liceo Classico Ludovico Ariosto di Ferrara