Elena, diciotto anni, è una ragazza bella ma viziata. Anziché rimanere a Ginevra con il suo fidanzato, è obbligata a seguire sua madre in Italia, precisamente in Piemonte per risistemare la casa di Rachel, la nonna. Quando arrivano a destinazione, in un luogo desolato, si trovano davanti una vecchia abitazione abbandonata e mal ridotta.

Elena che è da sola in casa, vaga senza uno scopo ben preciso, finché non si ritrova davanti ad una misteriosa figura. La ragazza inizialmente pensa di aver appena incontrato un ladro e non esita a cercare il portafoglio che si trova nello zaino, ma l’uomo la ferma e le fa capire di non avere cattive intenzioni. Dopo una discussione i due si rendono conto di avere qualcosa in comune: entrambi soffrono per amore. Elena scopre che era il fantasma dell’amante della nonna, ucciso dal marito di Rachel. Durante il racconto alla protagonista sorgono diversi dubbi sull’amore, dato che ha conosciuto un nuovo ragazzo pur essendo fidanzata. Il fantasma la aiuterà a riflettere su cosa sia realmente l’amore e questo la porterà a maturare e non essere più la solita ragazza viziata.

L’autrice Marie-Christophe Ruata-Arn, ginevrina, non solo scrive ma si occupa anche di architettura e sceneggiature. Durante l’incontro la scrittrice ha raccontato come ha scelto il titolo: “Un giorno stavo aspettando il taxi per tornare a casa, quando un signore mi chiese di condividere la corsa e il pagamento; durante il tragitto l’uomo mi ha detto che stava andando a portare sette rose sulla tomba di una donna chiamata Rachel e ho subito pensato che potesse essere il titolo adatto ad un mio libro”.

Un incontro appassionante che fa comprendere anche il lato buono dei fantasmi e non solo quello spaventoso e negativo.

Sofia Catucci, scuola media Peyron

Francesco Rossotto tutor Fuorilegge