Il Salone del Libro quest’anno ha deciso di dedicare uno stand alla capitale del libro 2019: Sharjah, capitale dell’omonimo emirato. Questa città vanta un ampissimo patrimonio culturale della tradizione arabo-islamica, un particolare interesse nei rapporti interculturali e un attento sguardo ultramoderno.
L’ampissimo patrimonio culturale è reso evidente dai vari angoli predisposti all’esposizione di libri, appartenenti alla tradizione locale e tradotti per la prima volta dall’arabo all’italiano. Questi saranno oggetto di innumerevoli presentazioni, dibattiti e interviste tenuti da illustri autori e personaggi del panorama arabo-islamico. Tra i vari nomi possiamo citare: Sheikha al Muthairi, Fatina Sharafeddine e Habib Yousef Abdallah Al Sajegh, il segretario generale della Generale Unione di scrittori e autori degli Emirati.
I rapporti interculturali sono rappresentati dalla presenza di donne arabe che coinvolgono fisicamente i visitatori, facendoli avvicinare alle attività tipiche dei loro usi e costumi: offrono dolci e bevande, un servizio di tatuaggi all’henné e l’opportunità di imparare a creare delle decorazioni di vario tipo.
Lo sguardo ultramoderno emerge già dal design dell’intera zona allestita, che presenta un ingresso decorato da tre arcate centrali affiancate da colonne arricchite da libri incastonati. L’interno dello stand è caratterizzato da un bianco che conferisce luminosità ed è arredato con tavolini e poltroncine che danno l’impressione di trovarsi in un confortevole salotto. Questa sensazione viene amplificata dalla possibilità di relazionarsi in un modo familiare con donne e ragazze il cui obiettivo è far entrare il visitatore in una realtà più quotidiana. Sulla parete di fondo sono proiettate la bandiera italiana e quella di Sharjah a testimoniare quel desiderio di interazione culturale alla base del Salone del Libro 2019.
Roberta Fois e Sonia Parrone,
Liceo Alfieri
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