“La critica non passa attraverso il saggio o la teoria, ma attraverso lo show.”

Con queste parole Carlo Freccero apre la conferenza al Salone Internazionale del Libro di Torino presentandoci il libro che ripercorre il ruolo della comicità e la sua evoluzione nel corso della storia: “Stand-up comedy: il nuovo genere letterario americano”. Originariamente scritto da Eddie Tafoya e tradotto da Filippo Losito, esplora la comicità a tutto tondo a partire dai generi di quest’ultima, proseguendo con la figura del comico e concludendo il suo percorso con un’immersione nel tema principale, la stand-up comedy.

Parlando di stand-up comedy, Freccero amplia il discorso introducendo una riflessione sul rapporto tra le logiche di mercato televisive ed il potere di controllo delle masse, incarnando la censura come impedimento di libertà espressiva ed esercizio di potere sulla precisa ricezione del messaggio destinato ai telespettatori. Poiché la funzione della televisione italiana è sempre stata pedagogica, un tipo di comicità senza mezzi termini e spesso satirico come la stand-up comedy non ha mai avuto spazio nel palinsesto televisivo italiano. Il nome stesso viene dall’inglese e racchiude il meccanismo della stand-up comedy: un comico recita un monologo in piedi, raccontando aneddoti della sua vita o esponendo un proprio punto di vista, spesso negativo, su un tema di natura sociologica o politica.

Prende parola poi Saverio Raimondo, stand-up comedian italiano, parlando della sua esperienza come conduttore del programma CCN sul canale Comedy Central. Ne tratta il grande successo in contrasto con l’impossibilità di essere trasmesso in diretta e l’annesso subire costrizioni tematiche, concludendo la conferenza con un monologo improvvisato di stand-up comedy raccontandoci di alcuni suoi roccamboleschi episodi con la censura.

Aminata Sow e Valentina Trovato, Liceo Vittorio Alfieri di Torino