Durante l’ultima giornata del Salone del Libro di Torino, nello Spazio Incontri, c’e stato un colloquio tra cinque scrittori ed un presentatore organizzato dalla casa editrice Yume nel suo quindicesimo anniversario per presentare i romanzi scritti da ognuno di loro, tutti accomunati dai generi: mistery, giallo e storico. Ognuno di essi ha parlato della propria esperienza nello scrivere il libro e della propria percezione riguardo a questo. A prendere per primo la parola è l’ex giornalista Alessandro Sponzilli, autore del libro La visione dell’assassino, nel quale si delineano magistralmente gli aspetti di un thriller che si svela lentamente, tramite colpi di scena e vicende che trascinano il lettore in una storia avvolgente e unica. Sponzilli ci spiega come esistano sempre due punti di vista, insegnandoci a vedere anche con gli occhi di chi sta dall’altra parte. Secondo il suo parere, fondamentale è il finale, che lo scrittore è riuscito a rendere inaspettato ma al contempo legato alla trama. A continuare la presentazione è stato lo storico e scrittore Giuseppe La Barbera con il suo libro La ragazza del parcheggio. Ispiratosi a Dan Brown ci parla di come sia solito dedicarsi del tempo in solitudine per girare tra le vie di Torino alla ricerca dei suoi personaggi: quelli che a pelle meno gradisce impersonificheranno gli antagonisti, gli altri saranno i buoni. Tutto ciò di modo che i personaggi siano più veri possibile e tridimensionali per il lettore, infatti La Barbera è noto per il suo impegno nell’immedesimarsi nel lettore ed autogiudicarsi. A seguire c’è l’attore teatrale Luisio Luciano Badolisani che parla del suo primo volume Torino uccide che per il suo grande successo, lo ha trascinato a scriverne il sequel Torino uccide 2. I romanzi raccontano la delicata storia del terrorismo della Torino vecchia degli anni ’70, ’80 e ’90 vissuti in prima persona appena emigrato dalla Calabria nel 1972. Peculiarità dei suoi scritti sono le ricche descrizioni che ne conferiscono una chiave di lettura cinematografica. A chiudere l’incontro è stato l’architetto, ricercatore e studioso Fabrizio Manticelli che, avendo scritto una delle tante storie sul simbolo del Sacro Graal, incentra il suo monologo sulla differenza tra l’esoterismo (da lui studiato, applicato e definito semplicemente un approfondimento segreto con ricerca della verità) e l’occultismo, denunciato come una degenerazione imitativa.

Cristina Marostica e Caterina Mazza

Liceo classico Vittorio Alfieri