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Tre storie diverse ma con un filo conduttore comune: l’intreccio di amore e lotta, è così che viene presentato il nuovo romanzo di Luciana Castellina, giornalista e attivista politica, Amori comunisti. È il racconto di tre coppie diverse, di tre realtà diverse, Turchia Grecia e America, in cui almeno uno dei partner è coinvolto in politica e, in particolare, nel Partito Comunista. Amore e politica si intrecciano in un romanzo
Mircea Cărtărescu, poeta e scrittore rumeno, è in grado di costruire mondi totalmente diversi dal nostro nella mente dei lettori: così Andrea Bajani, scrittore italiano, ha presentato il protagonista dell’incontro tenutosi il 20 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino. Come è possibile, si chiede Bajani, riuscire ad ambientare una storia nella testa del lettore steso? Cărtărescu afferma di non aver scritto i suoi libri: è stata la sua mente. Per
Oggi, domenica 21 maggio 2017, al Salone Internazionale del Libro di Torino si è tenuto un incontro tra Daniela Mazzoli, Giuseppe Zucco, Valerio Callieri, scrittori emergenti italiani, e Andrea Bajani, scrittore vincitore del premio Bagutta nel 2011. Il dibattito si è svolto con un dinamico botta e risposta, il cui tema era centrato sulla scrittura dei loro primi libri. La prima domanda, rivolta a tutti e tre, riguardava il periodo della loro
Torino, 19 maggio 2017 Andrea Bajani dialoga con Ermanno Cavazzoni Per il ciclo Romanzi impossibili, Andrea Bajani dialoga liberamente con Ermanno Cavazzoni che ci trasporta nel suo mondo di libri e sogni, nel suo Limbo delle fantasticazioni, tratteggiando l’immagine di uno scrittore che, come Kafka, scrive come sogna, risulta totalmente immerso nelle sue stesse parole, tanto da cogliere in loro tutto il senso della sua vita. Scrivere non è un’attività
Forse Esther è il titolo del libro di Katja Petrowskaja scelto per l’evento “Prendere Posizione. Voci dal mondo” condotto da Andrea Bajani, svoltosi nell’Arena Bookstock ieri al Salone del Libro. “Ogni storia è una scelta”, dice Bajani, e quella della Petrowskaja parla di memoria, olocausto e famiglia. I ragazzi delle scuole superiori di Torino, coordinati da Bajani, intervistano la scrittrice che rispond e in tedesco, stessa lingua del romanzo, da
Ingo Schulze, Vite Nuove. Dieci anni dalla pubblicazione di questo libro e ventisei dalla caduta del muro. Lo scrittore “epico dell’unificazione”, definito così da Gunther Grass , è ospite del Salone del Libro, dedicato quest’anno alla Germania. Ingo Schulze partecipa a Prendere Posizione, un progetto dello scrittore Andrea Bajani e di un gruppo di studenti che ci tengono a affermare che si può ancora prendere posizione di fronte a tutto.
Anche durante le semifinali del Mundialibro Andrea Bajani, in qualità di arbitro, e Francesco Morgando, guardalinee e capo ultras, condurranno e controlleranno la validità delle partite. Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975 e vive a Torino. Presso Einaudi ha pubblicato Cordiali saluti (2005 e 2008), Se consideri le colpe (2007 e 2009), il reportage sul lavoro precario Mi spezzo ma non m’impiego(2006), Domani niente scuola (2008), Ogni promessa (2010), Presente(2012, con Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta) e La
Maylis de Kerangal, nata a Le Havre nel 1967, è autrice di numerosi romanzi. Sono stati tradotti in italiano Nascita di un ponte (2013; Premio Médicis 2010, Premio von Rezzori 2014) e Riparare i viventi (2015) che si è aggiudicato in Francia il Grand Prix RTL-Lire 2014. Ha recentemente scritto un reportage su Lampedusa, non ancora uscito in Italia.
Per poter prendere bene posizione dovete avere le coordinate giuste e seguire tutti gli incontri in programma! Eccovi quindi tutti gli appuntamenti del progetto al Salone del Libro di Torino, che comprendono la rassegna Voci dal Mondo e le Semifinali del MundiaLibro.
Andrea Bajani racconta il programma di quest’anno per i ragazzi del Bookstock Village. Prendere posizione si divide in due cicli distinti: le semifinale del Mundialibro e i tre incontri di Voci dal Mondo ESSERE TIFOSI, ESSERE PARTIGIANI Bookstock Village 2015 Ai ragazzi si imputa sempre di andare a rimorchio del tempo. E’ a loro che si associano, a cadenza regolare, parole come “conformismo”, “inerzia”, “passività”. Tra tutte le eredità