Heil Hitler!
Francoforte, 1963, Eva viene richiesta per un lavoro da interprete dal polacco al tedesco. È abituata ad avere a che fare con trattati economici e quando si trova di fronte alla testimonianza di un sopravvissuto di Auschwitz non riesce a tradurla in maniera corretta, sia perché non vuole sia perché non è abituata a quel vocabolario. Ritrovandosi completamente spaesata, inizia a chiedersi il motivo per cui lei stessa si sente ignara di una situazione