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Sintonia e sinergia tra il BookBlog e Fuorilegge: l’Antologia della Memoria Fuorilegge 2013 – 27 gennaio-25 aprile – si intreccia ora con Potere alla Parola, il progetto lanciato l’8 marzo per sensibilizzare, attraverso il linguaggio, i nostri ragazzi sul tema della violenza contro le donne. Quattro delle nostre migliori blogger, che collaborano con noi dal 2011, hanno fatto a entrambi uno splendido regalo: il loro articolo per la Memoria, pubblicato
Antologia della Memoria_11 febbraio 2013. Matteo, BBlog Fuorilegge, ha scritto la recensione di Un elefante in giardino, di Michael Morpurgo, un bel libro che racconta le sofferenze della popolazione civile di Dresda sotto i bombardamenti degli alleati. Leggi la recensione. Antologia della Memoria_14 febbraio 2013. Un altro libro indimenticabile di Michael Morpurgo in cui si racconta la Prima Guerra Mondiale dal punto di vista di Joey, uno splendido baio color
Davanti alle tragedie non ci sono parole, ma di fronte al più grave genocidio verificatosi nel XX secolo, ogni 27 gennaio, il Giorno della Memoria, vengono ricordati milioni di ebrei uccisi in modo sistematico dalla dittatura nazista; con loro persero la vita anche zingari, testimoni di Geova, omosessuali, portatori di handicap, oppositori politici. Una tragedia che oggi ci pare priva di motivazioni razionali e piuttosto dettata da un odio indiscriminato
Auschwitz, 13 Febbraio 1944 Oggi non è una giornata qualunque, è molto che non scrivevo qualche parola in questa agenda, ma ora che ne ho tempo posso solo riportare notizie che mi divorano da dentro come una malattia. Oggi all’appello per le docce ho sentito chiamare il numero di mia sorella più piccola: è una ragazza sveglia, lo è sempre stata e di sicuro sa cosa succede alle persone che vanno
Auschwitz, 20 Gennaio 1944Sono trascorse ormai alcuni giorni da quando io e mia sorella siamo state trasferite qua da Ravensbruk, probabilmente perché ormai il campo non riusciva più a ‘smaltire’ tutte le persone che entravano ogni giorno sempre in numero maggiore, a centinaia. Allora hanno deciso che era meglio trasferirci a migliaia in un campo più grande e più efficiente a svolgere quello a cui sono destinati questi dannati luoghi. Valiamo
Time Square è sempre stata affollata, ma quella sera era particolarmente gremita dalla folla. Era la sera di capodanno del 2199, la fine del secolo, e quella notte il pianeta era così scintillante da sembrare un diamante nell’universo. Avevo quattordici anni e quella sera ero là a festeggiare anch’io. Pochi secondi prima della mezzanotte, la famosa palla di cristallo che scandisce i secondi del capodanno di Times Square esplose con
Socchiudo gli occhi, e un bagliore di speranza mi solleva l’anima; forse sto sognando, forse è solo un incubo, forse non è tutto vero! E invece no. Invece sono qui, immobile, tra il rumore dei corpi che cadono come petali di un fiore appassito e quello delle ciminiere. Sento sulla mia pelle fradicia di morte il cuore che smette di pulsare. Sento l’inferno sotto i miei piedi..unico luogo degno di