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Oggi, in anteprima assoluta, è stato letto e presentato da Antonio Manzini il primo capitolo dell’ultimo libro del commissario Montalbano. Tutti gli affezionatissimi lettori del più amato commissario d’Italia conoscono la storia di questo romanzo: il maestro Camilleri desiderava fortemente che la pubblicazione del suo ultimo scritto avvenisse dopo la sua morte e lo ha scritto e affidato al suo editore, Sellerio. Lo scrittore, temendo l’arrivo dell’Alzheimer, aveva rivelato di
“Montalbano è? Chiddu della televisione?” “No chiddu vero”. Un regalo. Questo è il riassunto dell’evento in omaggio a Camilleri. Antonio Manzini, allievo, amico e collega, ha prestato la sua voce per poter leggere il primo capitolo di Riccardino, ultimo romanzo del grande Andrea Camilleri. Lo scrittore, venuto a mancare il 17 luglio dello scorso anno, aveva già previsto la scrittura della sua ultima opera con il desiderio di pubblicarla postuma.
Come ogni anno, Portici di Carta viene dedicata ad una personalità importante della letteratura contemporanea. Per gli organizzatori della manifestazione di quest’anno è subito risultato ovvio a chi dovesse andare questo onore: Andrea Camilleri, scomparso il 17 luglio scorso. Per omaggiare lo scrittore siciliano si è tenuto un incontro ieri 5 ottobre presso l’oratorio San Filippo Neri. Antonio Manzini e Antonio D’Orrico hanno ricostruito e mostrato al pubblico l’essenza di
Dall’ incontro di oggi, sabato 11 maggio, all’evento del Salone del libro, è nettamente emerso il lato comico-attoriale dello scrittore Antonio Manzini che, oltre a scrivere libri, è appunto attore, sceneggiatore e regista. Tra una battuta e un’altra Manzini, intervistato dal critico letterario Bruno Ventavoli, è riuscito sicuramente nel suo intento di coinvolgere la platea, ma anche ad esprimere le proprie idee sia politiche che professionali. E così, proiettati in
Ognuno di noi riconosce al primo colpo la casa editrice Sellerio: una macchia blu che si staglia tra i mille libri di ogni libreria. Ma quanti di noi conoscono la storia che c’è dietro a questa casa editrice? Per il cinquantesimo anniversario dalla sua fondazione molti sono gli ospiti che hanno raccontato il suo percorso di crescita. Tra questi Chiara Restivo ha ricordato episodi di amicizia con Elvira e Enzo
Antonio Manzini è uno degli scrittori di gialli più in voga nel panorama editoriale italiano. E’ inoltre un attore, sceneggiatore, regista e appassionato di arte. Il suo detective, Rocco Schiavone, è un uomo burbero, manesco, ma al contempo estremamente affidabile. È un vicequestore della polizia di Roma che viene trasferito in Val d’Aosta dopo aver picchiato quasi mortalmente uno stupratore seriale, figlio di un politico molto influente deciso a fargliela
Dal Liceo Scientifico Majorana di Torino arrivano gli articoli di alcuni dei ragazzi (erano 200 e tutti hanno letto il libro!) che hanno scritto per noi il resoconto dell’incontro con Antonio Manzini per il Salone Off 356. Buona Lettura!
“Rocco è depresso, arrabbiato, solitario, manesco, borderline, cattivo e cinico coi sottoposti. Può anche risultare simpatico, ma io non lo so se tutti gli assassini sono anche antipatici.” Il ritratto che Antonio Manzini fa del suo personaggio non è certo quello di un tutore della legge integerrimo. Eppure da una persona di responsabilità, vorremmo idealmente che fosse integra, un leader forte su cui poter fare affidamento, che ci porti in