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Come ripartire dopo la pandemia sfruttando l’arte e la cultura come carburanti? Questa è la domanda a cui si è cercata una risposta domenica 21 febbraio al Festival di Internazionale nell’incontro dal titolo Ripartire dalla cultura coordinato da Daniele Cassandro. L’evento ha visto come protagonisti Paola Dubini, docente dell’Università Bocconi di Milano, Christian Greco, direttore del Museo egizio di Torino, Florinda Saieva, imprenditrice del Farm Cultural Park di Favara e
«Cos’è che rende malvagio Jago? Si chiede certa gente. Io non me lo chiedo mai». Citando l’incipit di Prendila così, scritto dall’americana Joan Didion, Claudia Durastanti pone immediatamente il pubblico davanti a quel dilemma che la protagonista non si pone. Non guardare al male è in questo caso una scelta ponderata, che deriva da un’accurata riflessione sull’interiorità del personaggio o una decisione presa di petto, che sorvola qualsiasi definizione del
Nell’ultimo giorno di laboratori dell’Aula 2030 una classe del Liceo linguistico “Giordano Bruno” di Torino ha intrattenuto alcuni bambini. I liceali hanno raccontato la loro esperienza di scuola-lavoro presso il Centro di Restauro e Prevenzione della Reggia di Venaria dove hanno appreso le principali tecniche per salvaguardare le opere lì esposte. Ma i bambini sono stati i veri protagonisti di questo workshop: infatti hanno partecipato in prima persona a giochi
Il Giovane Holden, Franny e Zoey, Nove racconti. Titoli di cui spesso abbiamo sentito parlare. Ma chi era davvero JD Salinger? A raccontarne la vita e le sfumature caratteriali è stato,sabato 11 maggio al Salone, il figlio Matt, scrittore, attore e al momento curatore delle opere inedite del padre. Dal ’65 infatti, il noto autore non ha più divulgato i suoi scritti, dedicandosi alla stesura di opere più intime e
Accolto da una fitta folla scalpitante e da numerosi giornalisti, si è fatto strada verso la Sala oro Lorenzo Cherubini sabato 11 maggio. Intervistato da Giordano Meacci si è potuto assistere ad una conversazione che trattava di musica , cinema e cultura. L’amore incondizionato e la dipendenza del cantautore nei confronti della musica si riversa anche sui libri. E così, oltre alla lettura di alcune delle sue citazioni, si è
Game Over. No, non è il titolo di un sequel, ma l’epilogo di una lunga serie di presentazioni nelle quali, Alessandro Baricco, ha spiegato il tema del suo ultimo romanzo “The Game”. E sì, è un gioco di parole. “The Game” is over; così come over è la sua esperienza sui social, che ha avuto inizio proprio per ambientarsi in questo nuovo “oltremondo”, per poi terminare con un selfie simbolico sul palco
Buio, musica di sottofondo, immagini proiettate su uno schermo e tanti bambini: in una Sala Rossa gremita all’inverosimile un giovanissimo pubblico ha potuto godere di uno spettacolo di intrattenimento speciale. I bambini della materna e delle elementari hanno lasciato i banchi di scuola per poter assistere ad un vero e proprio spettacolo, dedicato interamente a loro: due storie, due pennelli ed un solo artista che, con la sua abilità, ha
1948, un anno importante per tutto il Medio Oriente e per tutta la regione araba: l’anno della creazione dello Stato di Israele e della nakba, l’esodo palestinese. Oggi, durante l’incontro Ferite. Sulla terra e sulle vite dopo il 1948 – l’ultimo della sezione Anime Arabe, tenutosi nello Spazio Internazionale alle 15:30 – non si è voluto soltanto commemorare questo anniversario, ma prenderlo come punto di partenza. Cosa è successo dopo a quella terra,
Il 13 maggio nello Spazio Duecento si è svolta una conferenza dal titolo Anche le statue muoiono presentata da Costantino d’Orazio, durante la quale si è discusso a proposito del ruolo che i musei, in particolare il Museo Egizio a Torino, hanno nella società odierna. Ad intervenire erano Christian Greco, direttore del Museo Egizio, Irene Calderoni, curatrice di arte contemporanea ed Elisa Panero, ministro per i Beni e le Attività Culturali.
” In Edi Rama la vita é più forte della forma” Lo ha sostenuto Vittorio Sgarbi durante la conferenza La mia Tirana presso la Sala Blu. Benché Edi Rama sia considerato un grande intellettuale, l’incontro non é stato tutto ”rose e fiori”, infatti alcuni cittadini albanesi hanno sollevato cartelli di protesta contro il leader. Ma il critico d’arte ha continuato ad elogiarlo per la sua forma di governo confrontandola con quella