Igiaba Scego racconta la sua adozione alla casa Circondariale Lorusso e Cotugno di Torino
K.mi scruta. Non sa se fidarsi di me. Mi pesa con gli occhi come se fossi una forma di formaggio stagionato. I suoi occhi sono luminosi, attenti. Vuol capire subito chi le sta di fronte. Vuol capire subito se sono una persona autentica o un tarocco. K. Mi analizza attentamente. Guarda le scarpe, la borsa, i vestiti. E poi mi aspetta al varco. Mi fa domande. Parecchie domande. Anche le