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Il 12 maggio all’Arena Bookstock, insieme a Laura Boldrini, già presidente della camera, a Carlo Marconi, maestro di scuola elementare, e al giornalista Gad Lerner si è parlato di un tema frequentemente trattato ai giorni nostri: la migrazione. Il titolo di questa conferenza, “Di qua e di là del mare“, è ispirato al titolo del libro scritto da Marconi, un testo per bambini, dedicato all’immigrazione, in cui ci sono filastrocche illustrate per
Ombre di più persone si susseguono nelle pagine di La famiglia Foa, s’influenzano, si inseguono, scorrono parallele oppure improvvisamente divergono: sono i Foa ed i Giua, di cui la scrittrice Anna narra le vicende, come il padre Vittorio con la sua “cattiveria velata”, sposatosi e poi separatosi da Lisa Giua e dal suo sarcasmo (non tanto velato). E’ la storia di un particolare “ebraismo laico” forse originariamente sorto in Anna
Dibattito acceso questo pomeriggio al teatro nuovo: Hassan Blasin, Inaam Kachachi, Ahmed Saadawi sono stati i protagonisti dell’incontro guidato da Gad Lerner, noto giornalista. L’argomento principale trattato durante il dibattito è stato il macabro, presentato sotto ogni sua sfumatura, battute di spirito comprese. Gad ha dato inizio all’incontro chiedendo come fosse percepita e quali differenze ci fossero sulla concezione della morte secondo occidentali e iracheni. Saadawi ritiene che la disuguaglianza sia
Una prima idea di unione del continente europeo è quella che è nata con la fondazione della C.E.C.A. (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) nel lontano 1950. Una federazione di stati ispirata agli Stati Uniti d’America e centralizzata a livello politico ed economico, ma anche un’unione di popoli e culture, la cui differenza di lingua avrebbe costituito l’elemento di forza. Gad Lerner, dialogando con Giuliano Amato ed Ernesto Galli della
Alla Sala Estense, al riparo dalla pioggia, lo scrittore libanese Elias Khoury e il giornalista naturalizzato italiano, anch’egli nato in Libano, Gad Lerner, dialogano sulla situazione del loro paese d’origine e di quello limitrofo, la Siria. I relatori iniziano la propria riflessione dalla considerazione che in Libano la componente religiosa è molto forte e questo produce automaticamente esclusione e discriminazione della parte atea della popolazione o di quella che professa