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L’umanità, durante il suo corso nella storia, ha assistito a migliaia di stragi giustificate, al momento, da una valida causa; solo più tardi, qualche decennio dopo, l’uomo scopre di aver compiuto uno degli atti più malvagi che un essere razionale possa fare. L’uomo è diverso da un animale, che guidato dall’istinto di sopravivenza porta ad ammazzare la preda senza la quale morirebbe. Uccidere è un’azione inaccettabile per l’uomo perché ruba
Il Terzo Plotone del Quinto Distaccamento dell’Armata Rossa stava avanzando lentamente da giorni lunga l’infinita pianura tra la Vistola ed il fiume Oder, inseguendo le truppe naziste in fuga. Il giovane ufficiale Andreij Kutuzov, fiero nella sua uniforme, marciava alla testa della colonna seguendo l’itinerario più diretto per il confine tedesco, quando venne raggiunto da un messaggero: “Soldato Borodin a rapporto signore!” salutò il messaggero. “Che notizie mi porti, soldato?”
Se dovessimo definire, catalogare un evento per le modalità, le cause nonché le conseguenze negative che lo hanno prodotto, si sceglierebbe un colore che lo suggelli in modo netto, chiaro, indelebile. Ne è stato così per il “giovedì nero”, allorchè la borsa di New York, a Wall Street, crollò inesorabilmente, con uno sciame di conseguenze per l’economia mondiale con ben pochi precedenti, generando una crisi che, a partire dal 1929,
Materia prediletta di dibattiti, documentari e lezioni della contemporaneità, sono i conflitti mondiali del ventesimo secolo. In linea di massima, quando vengono trattati tali temi, si tende subito ad approfondire la materia della violenza che ha accompagnato tali scontri, ma ci si concentra soprattutto sui colpevoli. I nomi di Hitler, Mussolini, Stalin e altri dittatori vengono sin da subito accostati ad appellativi, aggettivi e considerazioni violente e diffamanti. Ma i
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.” Così scriveva l’autore Primo Levi nelle pagine del suo celebre libro “Se questo è un uomo”. Se dunque non siamo in grado di comprendere le agghiaccianti esperienza dei milioni di ebrei, zingari e omosessuali deportati nei lager, è nostro diritto ma anche dovere conoscere tutto ciò, senza dimenticare. Perché a differenza di quello che molti sostengono, la Shoah è veramente esistita e malgrado
Caro fratello, quanto vorrei spedirti questa lettera, ma purtroppo non mi è possibile. Posso solo scriverti, sperando che un giorno, in qualche modo, questo pezzo di carta straccia arrivi in mano tua e tu possa sapere che io sto bene. Quando arrivi qui, come prima cosa, ti spogliano. Ti portano via i vestiti, l’orologio, i documenti, le foto. Poi ti rasano i capelli, a zero. Li ammassano in grandi mucchi,
Era una giornata di sole invernale e mia figlia Sarah , come ogni lunedì mi portò i miei adorati nipotini, Elisa di otto anni e Tommaso di cinque. Passammo buona parte del pomeriggio davanti al caminetto a giocare al “gioco dell’oca”, bere thè caldo e biscotti e leggere racconti fantastici. Mentre preparavo i biscotti il piccolo Tommaso mi si avvicinò – “nonna posso avere il trenino di legno , quello
“Tom! Tom! Muoviti, vieni ad aiutarmi” lo chiamò il nonno. Correva veloce, i calzoncini gli erano larghi e gli scivolavano dalla vita così stretta, ma non poteva fermarsi neanche un secondo, i battiti del suo cuore scandivano il tempo e gli ricordavano che il riposo non era per lui. Il riposo, quella bella parola astratta, era concessa solo a loro, ai tedeschi. Il nonno lo aspettava, ricurvo su una panchina,
Quest’ elaborato è una lettera in ricordo ad un amico (A.) che alcuni mesi prima era partito per i campi di concentramento. Questa lettera viene scritta dopo l’arrivo di una lettera un po’ strana da parte di A., lui stesso la scrive durante il suo viaggio. Naturalmente le lettera viene censurata in alcune parti e per puro caso arriva al suo destinatario. Scrivo queste poche righe per ricordare un caro
Ho provato a raccontare una storia poco conosciuta, che una parte della nostra società ha sempre cercato di coprire, nascondere o far dimenticare, addirittura qualcuno dichiara l’ inesistenza del dramma successo agli ebrei, zingari, deportati di ogni razza e ceto. Ho provato a raccontare l’ Olocausto. Mi sono immaginata di essere una ragazza ebrea , nel periodo in cui l’Italia fu investita delle leggi razziali e subito dopo dal fascismo, con l’ affermarsi di casa Savoia, che