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La Vicinanza del Salone

Non sono solita scrivere di scrittura. Non sono nemmeno abituata a raccontare in prima persona, specialmente sul bookblog. Se ora mi ritrovo a fare entrambe le cose è perché l’esperienza che cerco di narrare è fatta di scrittura, ma soprattutto è così mia da diventare quasi percepibile fisicamente. Abbandono quindi la tanto elegante forma impersonale per gettami nel mondo della soggettività, un po’ come mi lanciai ad occhi chiusi nella

Attenzione: le apparenze ingannano!

Vivere internet al meglio, è difficile, ma possibile anche grazie ai consigli di Telefono Azzurro. Le portavoce dell’associazione, infatti, hanno informato e messo in guardia i bambini sui vari rischi e pericoli del web. Durante il laboratorio, le foto e i dati personali sono stati paragonati al dentifricio cheè stato versato, grazie a un’app utilizzata dal pubblico, in un apposito piattino. Subito dopo è stato chiesto ai bambini di rimetterlo

Il giro del mondo in ottanta software

Le tecnologie del machine learning sui processi editoriali sono ormai molto avanzate.  L’editoria, vista come una produzione di contenuti, sta cercando di incrementare l’uso di internet e dei contenuti digitali utili per arrivare dove la mente umana non potrà arrivare, ad esempio per trovare una cura per il cancro. Esistono infatti già algoritmi per capire quale sarà il prossimo best seller: in questo il primo paese è il Giappone, che

Piccoli cittadini digitali

Noi “cittadini digitali” facciamo parte di una comunità in cui internet e tutti i servizi che offre sono un diritto, anche se spesso, non sapendolo, non ci tuteliamo adeguatamente. Oggi, durante un laboratorio a cura di Save the Children tenutosi presso l’Aula 2030 del Salone del Libro, si è dialogato con dei ragazzini delle medie riguardo al mondo digitale, a quanto esso ormai sia l’unico che conosciamo e, appunto, ai

Commenti e critiche in internet

Nella Sala Alfonso I dentro il castello d’Este Marina Recchiuti, dell’Internazionale, apre la discussione sul perché alcuni siti, soprattutto le pagine dei social di riviste importanti come la stessa rivista New York Times, neghino la possibilità agli utenti di scivere commenti sotto i post pubblicati. E’ utile quindi fornirsi di mediatori, che siano gli stessi professori, o tramite un premio Pulitzer, o un motore di ricerca per “difendersi” da questo