Tag "Lavorare con i libri"
È la frase che riassume meglio tutta la storia di Sekù, un giovane africano nato nella città di Bamako, costretto a scappare dopo la morte del padre, a fuggire dalle minacce dello zio Madu che, pur di ereditare le mucche – e quindi il lavoro – del fratello Jibrìl, avrebbe ucciso il nipote. Ed è così che inizia il suo viaggio, all’insegna della paura, degli incontri, della speranza in un
Mi chiamo Ludovica Fraschilla, ho 18 anni e frequento l’ultimo anno del liceo scientifico “Majorana-Arcoleo” di Caltagirone. Fin da piccola ho avuto una frenetica passione per la lettura e soprattutto per la scrittura. Vivo a Vizzini, un piccolo paese vicino Catania, nonché il paese natio di Giovanni Verga e forse per questo, crescendo tra rappresentazioni teatrali e “manifestazioni Verghiane”, ho sviluppato questo amore per i libri. Purtroppo, i vari impegni scolastici,
30/01/2017 8.55 È che ci provano ad arrivare tardi, ma, anche prendendo l’autobus/treno successivo, alle 8.55 sono in ufficio, col computer acceso e un libro in mano. 9.30 Ilaria è alla seconda fase del compito di ieri. L’unico modo per unificare la formattazione è usare la scrittura HTML, che utilizza numeri e simboli. Le stagiste, però, fanno il classico. Quando riescono ad accendere il computer al primo colpo esultano peggio
10.00 È che se ne sono rese conto. “Ma siamo a metà!” “Di già?” 11.15 Un caffè e un paio di libri dopo le nostre eroine escono in spedizione. L’obiettivo? Portare un carico preziosissimo, contenente i codici di sicurezza degli ordigni nucleari, nell’ala segreta dell’antica biblioteca riminese. “Tu leggi troppo Dan Brown” Ok. Hanno portato i libri dell’editoria in biblioteca. 11.30 Missione completata, i libri sono al sicuro ripeto i
08.30 Ma che bello viaggiare coi mezzi pubblici I finestrini opachi sui nostri volti angelici “Di sicuro arrivano in anticipo al lavoro” penseranno loro Allora ci chiediamo che fare E il duomo andiamo a visitare 9.45 Bisogna trovare un modo per risolvere il problema. Per molti di voi non sarà cosa grave, anzi rideranno di ciò. Ma per loro. Per le nostre stagiste il problema c’è. Ed è enorme. “Ma…”
08.40 Ok, hanno capito la lezione. Prima di iniziare abbondante colazione. “Grazie Ila per avermi portato del cibo con amore” Poi rotolano verso FaraEditore. 08.50 Come ieri, sono le prime ad arrivare. L’ufficio sembra abbandonato ma almeno il riscaldamento è già partito. 09.00 Il lavoro di oggi è diverso (Yeah): le Nostre ricevono l’indirizzo e-mail di due poetesse di cui hanno letto alcuni testi (ben quattro, ieri). Devono contattarle e
08.40 Le due stagiste, Aurora Zamagni e Ilaria Brandi, si avvicinano all’indirizzo loro fornito dall’Esimia Professoressa Semprini per affrontare il primo giorno di stage per l’Alternanza Scuola lavoro. Per la cronaca Ilaria si aggira circospetta nei pressi dell’azienda in questione dalle 7.30 della mattina. Quando l’anticipo sicuramente non è mentale. 08.45 Le intrepide ragazze si accorgono rapidamente del primo ostacolo della vita lavorativa. Trovare il luogo: “Beh l’indirizzo è questo”
Aurora e Ilaria. Ilaria e Aurora. Due ragazze. Un compito. Quindici giorni per realizzarlo. Ecco la loro storia. Ecco la loro esperienza presso FaraEditore, una casa editrice nata nel 1993. I fondatori? I fratelli Ramberti, l’uno, Alessandro, editor e traduttore, l’altro, Franz, grafico. Insieme pubblicano testi poetici, narrativa e saggistica. Lavorare nella microeditoria non è facile e come dice lo stesso Alessandro Ramberti ogni editore deve scegliere attentamente cosa pubblicare, anche attraverso
Un ‘ottima notizia per il nostro corso sull’alternanza Lavorare con i libri: si aggiunge una nuova opportunità per gli studenti che partecipano. Si tratta del progetto eWriting – l’arte dello scrivere prevede la realizzazione di un laboratorio di scrittura creativa a distanza per le carceri e vuole offrire l’opportunità a molte persone detenute (anche nelle sezioni di Alta Sicurezza) di intraprendere l’attività letteraria accompagnate da autorevoli scrittori nelle vesti di Tutor. Tutti
Questa è la mia sorpresa, in quanto coordinatrice da sempre del progetto BookBlog per le scuole ospiti cui ho lavorato molto in questo ultimo mese. Per le riprese del primo incontro ringrazio Valentina Rivetti e Sebastiano Iannizzotto della Scuola Holden di Torino Lo so, le sorprese cari ferraresi , pordenonesi e riminesi (benvenuti!) in genere si trovano nell’uovo di Pasqua, ma io ho preferito mettervela sotto albero 😉 Sempre vostra