Tag "Liceo Ariosto"

Bisogna rinarrare le storie dell’economia

Che opportunità potrà mai dare una crisi economica? Nessuna. Sembra una risposta implicita, sviluppata dalle singole persone, dalle famiglie, dai giovani che ormai hanno perso la speranza per il futuro. “La crisi è delle banche, il futuro delle scuole” sono gli striscioni dei ragazzi che scendono in piazza in ricerca di una sicurezza per il loro avvenimento. Eppure Mariana Mazzucato e Jayati Ghosh , due professoresse universitarie, la pensano in maniera diversa

Noi: giovani europei

I ragazzi del Liceo Ariosto incontrano l’Europa nell’Atrio Bassani, guidati in una conferenza da Federico Taddia, giornalista e speaker di Radio24. Europa come istituzione e attualità è stato il tema principale sul quale Andrea Pipino (Internazionale), Anguel Beremlisky (addetto stampa della Comissione Europea), Laura Morelli e Alessandra Campanari (curatrici di scambieuropei.com) si sono destreggiati. A volte fatichiamo a ritenerci europei: questa è una realtà troppo distante, troppo grande, che trova pochi riscontri

La Redazione di Bookblog al Festival Internazionale a Ferrara

Un autunno denso di impegni per i giovani Redattori del BookBlog. Mentre la redazione di FuoriLegge sarà impegnata a documentare, naturalmente su questo blog, Portici di Carta che si terrà a Torino il 6 e il 7 ottobre, 10 studenti del Liceo Alfieri di Torino e 10 studenti del Liceo Ariosto di Ferrara saranno impegnati a raccontare il Festival della rivista Internazionale a Ferrara che si terrà dal 5 al 7

L’energia del vuoto

L’iniziale e frenetica scena di fuga con cui si apre il romanzo L’energia del vuoto di Bruno potrebbe far pensare al classico thriller. Invece non è così. Questo romanzo è, a ben guardare, un’opera di divulgazione scientifica affiancata da una trama da thriller. In questa sottile differenza è racchiuso il connubio letteratura – scienza che pone le basi di questo dualismo e consente una lettura appassionante su entrambi i fronti:

Cent’anni di solitudine

“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo