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L’Europa si può definire in tanti modi, ma la parola proposta a Luciano Canfora nell’incontro di ieri è stata “magnete”. È magnetica perché in grado di attrarre, volontariamente o meno, paesi, nazioni e culture anche al di fuori dell’unità territoriale. Da che cosa dipende il magnetismo? Si può forse ricondurre alla figura di un capo carismatico, un uomo capace di attirare su di sé il consenso delle masse attraverso strumenti
Entrai nella sala dove avrei dovuto intervistare il Professore Luciano Canfora. Dopo essermi seduto sul palco e aver scrutato per bene le facce delle circa 100 persone che erano sedute davanti al palco come pubblico vidi un’uomo di circa 70anni che al primo sguardo mi ricordò un po’ Albert Einstein. Era proprio lui, Luciano Canfora. Dopo che anche lui prese Posto accanto a me e Bajani e io venni presentato
Foto di Ornella Orlandini “Evitate di farvi magnetizzare” Luciano Canfora
Foto di Ornella Orlandini “Evitate di farvi magnetizzare” Luciano Canfora
Alla seduzione della calamita non si sfugge. Il magnete chiama a sé e le limature di ferro accorrono. Recalcitranti o entusiaste, volenti o nolenti, è lì che la natura le dirige. Sono campi di forze, tensioni tra poteri. Ci sono paesi più magnetici di altri – la Germania, il nord Europa – e cittadini che, semplicemente attratti, si mettono in viaggio.
Luciano Canfora (Bari, 1942) è storico e filologo. Ordinario di Filologia greca e latina presso l’Università di Bari, è coordinatore scientifico della Scuola Superiore di Studi storici di San Marino. Dirige la rivista Quaderni di Storia. Nel 1999 si candidò alle Europee con i Comunisti Italiani. Collaboratore di Rai Storia, tra le sue ultime opere ricordiamo: Gramsci in carcere e il fascismo (Salerno, 2012),Intervista sul potere (Laterza, 2013), La guerra civile ateniese(Rizzoli, 2013). E’ editorialista del