Nella sala Holden Lab del Salone del Libro 2014 si è svolto il laboratorio Disegnare a parole, tenuto da Martino Gozzi. Lo scrittore ha lavorato per alcuni anni come insegnante alla scuola Holden e ora si occupa dell’organizzazione didattica, il suo compito principale è contattare i professionisti per invitarli a tenere lezioni nella scuola perchè possano condividere le loro esperienze e conoscenze con gli alunni. Durante il laboratorio i presenti, dopo aver letto
Sentendo questo nome, Giuseppe Pontiggia, a pochi verrà in mente il grande scrittore e aforista, il vincitore di diversi premi letterari, uno dei primi in Italia che capì l’importanza dell’insegnamento della scrittura creativa. Perché? Perché non è un autore facile, “di moda” in questa generazione, né in quella precedente. O forse perché nei suoi libri è come se lasciasse ancora qualcosa a cui pensare, per “dialogare” con il lettore,
Ecco l’intervista a Martino Gozzi quest’anno adottato dal Liceo Pascal di Ovada. Eccolo Fotografato con la redazione del Liceo Alfieri di Torino per Microfonando. Sotto trovate il podcast dell’intervista
Mi ha sorpreso l’incontro con lo scrittore Martino Gozzi in quanto mi aspettavo il classico monologo sui propri scritti seguito dall’ascolto di un paio di domande. Ho trovato molto più interessante sentire come si è formato lo scrittore che è in lui, le sue idee, come si è avvicinato alla scrittura e i vari avvenimenti attraverso i quali si è forgiato caratterialmente: attraverso questo dialogo mi è stato reso possibile
Martino Gozzi è nato a Ferrara nel 1981. Ha esordito nel 2004 con il romanzo breve Una volta mia (peQuod), seguito da Giovani promesse (Feltrinelli, 2009) e Mille volte mi ha portato sulle spalle (Feltrinelli, 2013). Traduce, per varie case editrici, autori contemporanei inglesi e americani, tra cui Keith Richards, Marlon Brando e Steve Earle. È direttore organizzativo alla Scuola Holden di Torino.