Dylan: cantante di emozioni
Come raccontare il mito di Bob Dylan agli adolescenti? Come fare per renderlo attuale e far capire a tutti la sua genialità? Semplice: bisogna usare un linguaggio concreto, rapido e accattivante.
Come raccontare il mito di Bob Dylan agli adolescenti? Come fare per renderlo attuale e far capire a tutti la sua genialità? Semplice: bisogna usare un linguaggio concreto, rapido e accattivante.
Complice l’orario, l’incanto del Borgo Medievale il sabato sera, la bellezza della natura attorno ad esso e non in ultimo il ripetuto perdersi di una delle due corrispondenti nel tentativo di giungere al luogo dell’incontro, giungiamo ad esso presto ma non presto abbastanza: non è difficile notare quanto la sala sia affollata, e continua ad arrivare gente per giunta. Non in pochi siedono a terra o sui bordi delle finestre,
Ci troviamo al Goethe Institut, istituto di cultura tedesca che, in collaborazione con la Fiera del Libro di Francoforte e il Salone del Libro di Torino, oggi ospita il musicologo Giorgio Pestelli. L’occasione è un anniversario, che ci rimanda non a caso in Germania: settantacinque anni fa, infatti, la Filarmonica di Berlino suonava per la prima volta la nona sinfonia di Beethoven diretta da Wilhelm Furtwangler. In un assaggio
La più importante manifestazione editoriale d’Italia festeggia i suoi trent‘anni in grande stile: ad affiancare interviste, letture e conferenze a tema letterario ci saranno eventi musicali che, benché non possano vantare la stessa risonanza dei corrispettivi letterari, dimostrano di avere le potenzialità di diventare un punto fermo dell’offerta culturale dell’intero Salone. L’attesa più grande è per i concerti che il Lingotto ospiterà al Salone Off, uno spazio dedicato interamente all’intrattenimento.
Tra le molte novità che il Salone del Libro offrirà nel 2017 sarà la combo musica-scrittura, con l’avvio della prima edizione della Fiera Europea della Musica (F.E.M.). Oltre a costituire un enorme music store, in cui i visitatori potranno trovare classici e rarità (tra dischi, spartiti, dvd, gadgets) in grado di soddisfare ogni tipo di palato musicale, la F.E.M. costituirà un’imperdibile occasione di incontro tra cultura letteraria e passione musicale,
La settimana con l’autore si conclude con un tuffo nel suo paese nativo, tra la voce di Sophie Zelmani e le note di accompagnamento di Lars Halapi alla chitarra e alla tastiera, Thomas Axelsson al basso e Peter Korhonen alla batteria. La voce delicata e sussurrata dell’artista ricrea uno status di tranquillità unita ad una nota malinconica, che forse è quella provata da Larsson nel ricordo di quella che, seppur
Ieri, 18 settembre 2016, alle ore 21, al teatro Verdi, ha avuto luogo l’incontro con Mogol, celebre paroliere, scrittore e produttore discografico italiano. Vivendo la vita, ci si accorge che è davvero un mestiere e che le nostre vite non sono proprio così diverse tra loro come possono sembrare. I sentimenti che tutti noi proviamo, infatti, sono sempre gli stessi: gioia, dolore, felicità, tristezza, malinconia e allegria. Durante la sua
Oggi c’è silenzio nel cortile della scuola popolare di musica a Porta Palazzo. La calma prima della tempesta. Comincia a sentirsi il suono di un tamburo, poi due, accompagnati da una miriade di trombe e stumenti a fiato. La musica si fa più forte: ma da dove arriva? da dietro al palco? No. Viene dalle nostre spalle, e ci travolge con una forza e allegria tipici di un solo genere
12 marzo, ore 20:45, un sabato sera tranquillo qui a Pordenone. Anche il teatro Verdi sembra silenzioso, come al solito, così elegante e formale. Rachid Taha ed il suo Couscous Clan danno il via al loro concerto “Oran métissage”. Una fusione tra due orizzonti musicali diversi tra loro: il rock ed il pop-raï. Come Yasmina Khadra, anche Rachid Taha ed i Couscous Clan sono “figli della diversità culturale”: riescono ad
“Piemontese falso e cortese”: non ti dirà mai se va bene o va male. Paride Mensa così esordisce, cominciando a scherzare su diverse situazioni piemontesi e sul dialetto, come ciò che succede dal panettiere o su alcuni luoghi comuni che riguardano il nostro dialetto sconosciuto ai più. O il fatto che i carabinieri abbiano tutti i baffi perché la gillette scrive “rasoio per barba” e si possa riconoscere il loro