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La filosofia è noiosa ultimamente. Da questa prima constatazione il giornalista Corrado Augias fa partire il suo breve elogio introduttivo di Michel Serres e del suo modo di filosofare. Augias sostiene che mentre la filosofia “filosofa su se stessa”, il francese l’ha riportata a essere un ragionamento volto a interpretare la vita. E’ evidente nel suo metodo il tentativo di riproporre un sistema filosofico che richiami quello antico, quello dei
Carlo Ginzburg è da sempre una certezza e anche questa volta non delude con il suo ultimo libro “Paura, Reverenza, Terrore”, edito Adelphi. Cinque saggi diversi in un unico libro, cinque capolavori d’arte raccontati in chiave morfologica, collegando il passato e il presente con un solo filo conduttore che si snoda attraverso i secoli. Una Coppa d’argento del cinquecento con incise scene della scoperta del Nuovo Mondo, La prima copertina del
Siamo sempre connessi ad applicazioni che ci forniscono informazioni più o meno importanti nella vita di tutti i giorni, ma quanto tutto questo ha cambiato il nostro modo di selezionare ciò che ci interessa maggiormente? Probabilmente non ce ne rendiamo più conto, ma tutte le volte che entriamo in una piattaforma come per esempio Facebook, internet cattura tantissime informazioni su di noi, anche grazie all’uso di algoritmi. Per questo motivo, mentre
Paul Ginsborg (storico e professore universitario) e Sergio Labate (filosofo teoretico e professore universitario), a partire da un affresco di Veronese, ci spiegano il contenuto del libro frutto della loro collaborazione: Passioni e Politica. Attraverso l’affresco, intitolato Passione e Virtù, i due autori vogliono mostrare la concezione attuale delle passioni in relazione alla politica. Veronese rappresenta la Passione come una donna che viene sottomessa dalla personificazione maschile della Virtù. La nostra
Essere lo psicoterapeuta di uno psichiatra. E’ questa l’immagine iniziale del libro Una specie di felicità di Francesco Carofiglio. L’autore inizia a presentare la propria opera proprio da tale immagine, che sta alla base della vicenda, in cui viene a crearsi un rapporto strettamente privato, quello fra medico e paziente, i quali fino a poco prima erano rispettivamente allievo e professore. L’idea di scrivere il romanzo è scaturita da un episodio
Carlo Petrini e Mario Calabresi, i protagonisti dell’incontro di oggi, 13 maggio, in sala Gialla. Due giornalisti di spicco de La Repubblica, che ci narrano coinvolgendoci con un calore familiare, le avventure di Petrini. Non è semplice delineare l’argomento principale della conferenza; si destreggiano tra Salone del Libro, Slow Food, Salone del Gusto, Terra Madre e “Buono, pulito e giusto”, libro edito nel 2005, dello stesso Petrini. Partiamo da Slow
David Foster Wallace era uno scrittore che spiccava per l’uso poco convenzionale della sintassi e di forme colloquiali, a volte difficili da interpretare anche da parte dei suoi connazionali. Per un traduttore riuscire a trasmettere il concetto, mantenendo il ritmo e le risonanze della narrazione, sembra essere un’impresa difficilissima. Lo stesso Foster Wallace riteneva che un traduttore, in realtà, riuscisse solo a descrivere ciò che era realmente contenuto nei suoi libri. Le
Oggi, si è svolto l’incontro dal titolo Visioni d’artista che ha coinvolto Matteo Pericoli, Stefano Favarelli, Gian Luca Favetto. Questi autori hanno scritto un libro sui loro viaggi, descrivendo i luoghi attraverso immagini e brevi racconti tradizionali raccolti nei paesi che hanno visitato. Favarelli dice di non riuscire rappresentare le graficamente, prima di averle “provate” fisicamente. Sostiene che ci siano due modi di guardare il mondo: l’occhio fisico, il primo
La pubblicazione del primo libro che racconta la storia delle mafie dal principio fino ai giorni nostri è stato lo spunto per approfondire il perché del successo delle mafie e le modalità attraverso le quali riescono a continuare a crescere e a infiltrarsi nella società. All’incontro hanno partecipato l’ex procuratore Gian Carlo Caselli, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e naturalmente l’autore stesso del libro, Isaia Sales. Nel suo libro
La giornalista Silvia Truzzi ha moderato, nel pomeriggio, il dibattito svoltosi al centro dell’incontro “Grandi perché?”, cui hanno partecipato gli editori Giuseppe Laterza, Bruno Mari, Antonio Sellerio, la libraia Francesca Boragno e Michele Polo dall’Università Bocconi di Milano. La discussione si è svolta interamente intorno al tema della crisi che sta attraversando, negli ultimi anni, il settore dell’editoria libraria. Il primo a prendere la parola è stato Michele Polo, il